[12/01/2011] News

Le aragoste di Cape Rock e la sentenza “storica” contro la sovrapesca

LIVORNO. La Corte di Appello Usa ha ordinato a tre uomini di pagare un risarcimento al governo del Sudafrica per sovrasfruttamento delle aragoste del Capo al largo delle coste occidentali e meridionali del Paese dell'Africa australe. Le aragoste di Cape Rock (Jasus lalandii) hanno un areale limitato alle acque costiere poco profonde al largo del Sudafrica. Il governo sudafricano ha imposto misure per prevenire la pesca eccessiva della specie, tra cui un limite di dimensione, il divieto di cattura di femmine con le uova, quote di pesca individuali e una stagione di chiusa della pesca da giugno a novembre.

Markus Burgener, senior programme officer per Traffic East Southern Africa, ha definito la sentenza «Una decisione storica per la pesca mondiale, che stabilisce un importante precedente internazionale. E' la prima volta che un tribunale ha stabilito che gli individui possono essere ritenuti responsabile dei danni causati dal sovrasfruttamento e per il loro impatto a lungo termine sugli stock ittici».

Tutti e tre i condannati hanno sia la cittadinanza statunitense che quella sudafricana e per questo è stato possibile perseguirli nell'ambito del Lacey Act, la legge, prima nel suo genere, che vieta l'importazione, la vendita o la commercializzazione negli Usa di prodotti che siano stati illegalmente raccolti nel loro Paese d'origine.

A dire il vero ci sono voluti più di 9 anni: il caso è in corso dal 2001, quando le autorità sudafricane sequestrarono un container di aragoste del Capo destinato agli Stati Uniti. Dopo furono sanzionate anche le  Hout Bay Fishing Industries e vennero sequestrati due pescherecci e arrestati 14 ispettori della pesca sospettati  di aver accettato bustarelle.

Nel 2004, Arnold Bengis, l'ex managing director dell'oggi chiusa Hout Bay Fishing Industries, suo figlio David e Jeffrey Noll, le tre persone che capeggiavano le operazioni di contrabbando dal 1987 al 2001, si sono  dichiarati colpevoli di vari reati contemplati dal Lacey Act e sono stati condannati dalla Corte distrettuale di New York a  pene detentive da uno a quattro anni ed  al pagamento di multe per circa 13,3 milioni di dollari.

Ora la Corte d'Appello Usa ha rivisto quella sentenza e i tre condannati rischiano una multa enorme: l'equivalente del valore di mercato delle aragoste sovra sfruttate, che secondo come verrà calcolato  potrebbe andare da 4,9 milioni a 39,7 milioni di dollari.

Secondo Burgner  «Il governo degli Stati Uniti ha inviato un segnale forte a coloro che sono coinvolti in operazioni di pesca criminali: semplicemente il crimine non paga».

Torna all'archivio