[12/01/2011] News

Il paradiso dei birdwatchers è Le Cesine. Nella terna finale c'è anche Bolgheri

LIVORNO. E' un'oasi del Wwf e riserva naturale dello Stato, Le Cesine (nella foto) in Puglia, quella che gli appassionati hanno eletto come la più bella per l'osservazione in natura di fenicotteri, aironi, anatre selvatiche e altre rarità ornitologiche. Le Cesine, è stata la prima area protetta in Puglia, strappata alla caccia e alla speculazione edilizia dal 1979 e si estende per 380 ettari.

"Vota l'Oasi più bella 2010" è un premio promosso da Ebn Italia «Per promuovere una maggiore fruibilità delle oasi e riserve naturali. Aree specificatamente attrezzate per il birdwatching, oasi naturali che possano dare ospitalità contemporaneamente ad alcune centinaia di visitatori, centri visite, capanni per l'osservazione della fauna, la sentieristica, sono tutte strutture che minimizzano il disturbo da parte del visitatore sull'avifauna e permettono che l'emozione del fare birdwatching sia per molti e non solo per pochi privilegiat». Il concorso di Ebn Italia per la selezione dell'area prescelta dai suoi soci, giunto alla sua quinta edizione*, è destinato a parchi, riserve naturali, oasi a gestione statale, privata o da parte di associazioni che dimostrano di essere interessate a sviluppare al loro interno l'attività di osservazione dell'avifauna. Le oasi che si sono contese il premio finale quest'anno erano Bolgheri (Livorno), Racconigi (Cuneo) e appunto Le Cesine, gestita dal 1980 dal Wwf. Negli anni scorsi le oasi vincitrici sono state l'Oasi Lipu di Massaciuccoli, la riserva naturale regionale dell'Isola della Cona, la riserva naturale Lipu Saline di Priolo Gargallo, la riserva naturale speciale palude di Casalbeltrame.

Il Wwf spiega che «Le Cesine, in Salento, vincono il premio grazie ad una votazione quasi "plebiscitaria" (500 su 650) organizzata da Ebn Italia, l'associazione nazionale che si dedica alla promozione dell'attività di osservazione degli uccelli (birdwatching) www.ebnitalia.it. Sono stati proprio gli specialisti di ornitologia a sceglierla come luogo ideale in cui poter dar sfogo alla propria passione grazie ai suoi paesaggi spettacolari e la ricchezza di specie che vi sostano. La riserva è l'ultimo tratto superstite della vasta zona paludosa che si estendeva da Brindisi a Otranto e il suo paesaggio è tutto un alternarsi di dune, aree palustri, canali di bonifica, bosco misto e macchia mediterranea. L'oasi è un vero e proprio scrigno di biodiversità per fauna e flora unico in Italia. Oltre 200 specie di Uccelli popolano i diversi ambienti della Riserva nei diversi periodi dell'anno poiché si trova proprio lungo una delle principali rotte migratorie che attraversano la nostra penisola».

In inverno l'oasi ospita nei pantani anatre e altri uccelli acquatici (Codoni (Anas acuta), Mestoloni (Anas clypeata), Alzavole (Anas crecca), Fischioni (Anas penelope), Moriglioni (Aythya ferina), Morette (Aythya fuligula), Volpoche (Tadorna tadorna) e non mancano le occasioni di incontrare specie rare ed elusive anche negli altri ambienti come l'Aquila minore (Hieraaetus pennatus). In primavera e autunno serve da sosta sicura per le migrazioni tra Africa e Europa e si possono ammirare rapaci come le Albanelle minori (Circus pygargus), Falchi di palude (Circus aeroginosus), le rare Albanelle pallide (Circus macrorus), gruppi di Grillai (Falco naumanni) e Falchi cuculo (Falco vespertinus)). Il Wwf segnala che «Tra le rarità nidificano ben due coppie di Fistione turco (Netta rufina) mentre i tratti do bosco sono popolati da fringuelli, cinciarelle, cinciallegre, occhiocotti e usignoli, i veri sovrani assoluti. Fra i canneti le specie nidificanti come la folaga, il tuffetto e il germano reale approfittano della tranquillità del luogo per allevare i propri piccoli e le dune offrono altrettanta pace a Fratini (Charadrius alexandrinus) e Fraticelli (Sterna albifrons). I tanti bird-watchers che frequentano questi posti incantati possono ammirare anche il Pellicano bianco (Pelecanus onocrotalus), il Gabbiano corso (Larus audouinii), ma anche la curiosa presenza del Vescovo dorato (Euplectes afer), specie esotica che ormai nidifica ogni anno».

Torna all'archivio