[04/09/2009] News

La proposta di regolamento della Ue sulla pesca nel mar baltico

LIVORNO. Dal Consiglio europeo arriva una proposta per la pesca: stabilire per il prossimo anno le possibilità di pesca degli Stati membri in relazione agli stock ittici di maggiore importanza commerciale (come aringa, merluzzo bianco, passera pianuzza e di mare, rombo chiodato, salmone atlantico e spratto) nel Mar Baltico.

Il Consiglio propone il regolamento sulla gestione della pesca nel Mar Baltico nel 2010 articolato in tre sezioni che fissano rispettivamente il totale ammissibile di cattura (Tac) e i contingenti, la limitazione dello sforzo di pesca e le relative misure tecniche e di controllo. Il tutto in conformità con la politica comune della pesca che è intesa a garantire lo sfruttamento delle risorse acquatiche vive in condizioni sostenibili dal punto di vista socioeconomico e ambientale. E uno strumento importante in tale ambito è rappresentato, appunto, dalla fissazione annuale delle possibilità di pesca sotto forma di totali ammissibili di catture (Tac), contingenti e limitazioni dello sforzo di pesca.

Sulla base dei pareri scientifici del Consiglio internazionale per l'esplorazione del mare (Ciem) e il comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca (Cstep) - pareri che riguarda tutti gli stock del Baltico per i quali sono proposti dei Tac, ad eccezione della passera di mare e dell'aringa, per le quali quest'anno non è stato fornito alcun parere - il Consiglio propone i nuovi Tac. In generale le modifiche dei Tac sono limitate al 15% da un anno all'altro, tranne qualora la condizione di uno stock richieda misure più drastiche. Questo perché la Commissione intende garantire l'utilizzo sostenibile delle risorse della pesca, mantenendo nel contempo stabili le possibilità di pesca. Quando uno stock però, è oggetto di un piano di gestione, i Tac proposti vi si conformano.

Ecco dunque che i Tac proposti per gli stock di merluzzo bianco riflettono l'approccio graduale adottato nel piano pluriennale per gli stock di merluzzo bianco del Mar Baltico e le attività di pesca che sfruttano tali stock. Il piano è incentrato sulla progressiva riduzione dello sforzo di pesca fino al raggiungimento di livelli sostenibili nel lungo periodo, che consentiranno la ricostituzione degli stock e garantiranno rese stabili ed elevate.

Comunque sia a parere del Consiglio UE l'attuazione delle misure proposte comporterà complessivamente un calo del 10% delle possibilità di pesca in termini di catture per i pescherecci comunitari nel Mar Baltico per tutte le specie in questione. Per numerosi stock di aringa e per lo spratto la riduzione si basa sul fatto che lo stato dello stock non è noto con precisione e sul calo del reclutamento per questi stock.

Ma la riduzione che presenta l'impatto economico più rilevante riguarda il Tac fissato per l'aringa del Mar Baltico occidentale: essa è dovuta al sovrasfruttamento di questo stock e al rapido declino previsto a seguito del basso reclutamento osservato negli ultimi anni.

La proposta non è limitata al breve periodo ma si inserisce in una strategia più ampia volta a ricondurre gradualmente lo sforzo di pesca a livelli sostenibili a lungo termine.

A medio e lungo termine l'approccio proposto dovrebbe consentire il contenimento dello sforzo di pesca, pur mantenendo stabili o aumentando i contingenti nel lungo periodo. Gli effetti prevedibili a lungo termine sono un minore impatto ambientale, una riduzione delle capacità di cattura (diminuzione del numero di pescherecci e dello sforzo di pesca medio per peschereccio) e quantitativi sbarcati stabili o addirittura superiori. Così che nel lungo periodo la sostenibilità delle attività di pesca potrebbe essere destinata ad aumentare.

 

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