[13/01/2011] News

La Sicilia riapre la caccia nei Pantani, Zps e Sic e destinati a diventare riserva naturale. Ignorati Tar ed Ispra

LIVORNO. La Regione Sicilia ha riaperto l'attività venatoria fino al 19 gennaio nei Pantani della Sicilia Sud Orientale. Solo pochi giorni fa un censimento effettuato dai volontari della Lipu e di Ebn Italia aveva riscontrato nei Pantani la presenza di 70 specie diverse tra cui anatre, aironi, fenicotteri, rapaci, limicoli e passeriformi, un nucleo di nove Gru (al pantano Longarini), numerose morette tabaccate e le rarissime Casarche, anatre dalla bellissima livrea color arancio. Per non parlare del gruppo di 600 fenicotteri che di recente aveva colonizzato l'area per nidificarvi, ma che poi sono fuggiti a causa della riapertura della caccia, poi chiusa grazie al parere contrario dell'Ispra.

Secondo Lipu-BidLife Italia si tratta di «Una decisione gravissima, uno sfregio alla natura». Per l'associazione ambientalista «E' un'assurdità il provvedimento dell'Assessorato regionale all'agricoltura per un'area che è Zona di protezione speciale ai sensi delle direttive comunitarie per la presenza straordinaria di specie di uccelli. Un sito che da tempo la stessa Regione ha già dichiarato di voler trasformare in riserva naturale, ma che ancora non si decide a fare nonostante l'obbligo di legge che le deriva dal Piano regionale parchi e riserve naturali approvato nell'ormai lontano 1991».

D'Antrassi non è nuovo ad alzate d'ingegno del genere: già a novembre aveva  provato, con un altro decreto subito revocato, a consentire la caccia "controllata" nei pantani ricadenti nei comuni di Pachino (Sr), Ispica (Rg), Noto (Sr) e Portopalo di Capo Passero (Sr). Nel prime ore del primo giorno di caccia centinaia di doppiette fecero una strage di uccelli e causarono la fuga di centinaia di fenicotteri rosa, che avevano scelto l'area per nidificare. Un fatto che scandalizzò il mondo scientifico e naturalistico e l'Assessore revocò "provvisoriamente" il decreto che il Tar poco dopo sospese come illegittimo. L'Ispra criticò duramente il decreto, invitando la Regione un documento che precisava: «La caccia agli uccelli acquatici in corrispondenza dei pantani di Pachino è incompatibile con le esigenze di conservazione dell'avifauna acquatica e in particolare delle specie prioritarie per le quali questi biotopi sono stati inseriti all'interno della rete Natura 2000", ritenendo necessario "il divieto di caccia per tutta la durata della stagione venatoria e per le future stagioni».

Fulvio Mamone Capria, vicepresidente Lipu, dice che si tratta di «Un gran brutto segnale dalla Regione Sicilia. Un episodio preoccupante che molto ci dice di quanto il potere politico sia succube della lobby venatoria. I dati dei censimenti effettuati quest'anno evidenziano che con la chiusura della caccia queste aree si ripopolano di specie. Si tratta di siti di straordinaria importanza per gli uccelli acquatici, come anche ha confermato il parere ufficiale dell'Ispra. In queste zone cacciare rappresenta, senza mezzi termini, un vero sfregio a un patrimonio, quello degli uccelli migratori, che è di tutta la comunità internazionale».

E' in allarme anche il Wwf Sicilia che spiega che «Con un decreto-burla firmato il 7 gennaio, l'assessore regionale all'Agricoltura Elio D'Antrassi, eludendo volontariamente il decreto di sospensione emesso dal Tribunale Amministrativo Regionale di Palermo il 14 dicembre scorso, ha autorizzato nuovamente la caccia nei "Pantani della Sicilia sud-orientale", aree umide della provincia di Siracusa già tutelate dall'Ue che le ha indicate come "Zone di Protezione Speciale" (Zps) e "Siti di Importanza Comunitaria" (Sic) proprio perché rivestono una importanza fondamentale per la tutela dell'avifauna acquatica nel corso delle migrazioni e per lo svernamento e la nidificazione di molte specie di uccelli, alcune rare e a rischio di estinzione».  

Secondo il Panda siciliano, «L'assessore D'Antrassi, manifestando palesemente di non tenere in alcuna considerazione le decisioni dei Magistrati Amministrativi, ancora una volta ha concesso il via libera alla caccia degli uccelli acquatici migratori nei Pantani di Pachino, non solo in palese e sfrontato spregio delle decisioni dell'Ue e delle indicazioni dell'Ispra, ma con un comportamento grave, che dolosamente cerca di eludere le dette decisioni amministrative, rifiutandosi di dare puntuale esecuzione alle ordinanze del TAR. del 2010 che hanno sospeso la caccia in tutte le Zps e Sic della Sicilia in quanto aree interessate dalle migrazioni avifaunistiche». 
Il presidente del Wwf Sicilia Pier Francesco Rizza ed Ennio Bonfanti, referente regionale del Wwf per la caccia, sono convinti che «A causa di questa gravissima decisione, è prevedibile già nelle prime ore delle prossime giornate un'autentica strage di anatre e l'abbattimento di centinaia di altri uccelli acquatici", ,. "Ci risulta difficile, viceversa, immaginare decine di carabinieri e poliziotti che, armati di stivaloni di gomma, si aggirino fra i canneti dei pantanti sin da "un'ora prima del sorgere del sole" (così recita il decreto assessoriale che, di fatto, consente di sparare in condizioni di semioscurità!) per controllare che i cacciatori abbattano solo anatre cacciabili, usino munizioni con pallini di acciaio anziché di piombo (tossico), e che siano residenti solo in uno dei comuni del siracusano per i quali è autorizzata questa caccia. Limitazioni, queste, introdotte dall'assessore al solo maldestro scopo di rendere "presentabile" un decreto vergognoso e naturicida". A questo punto si rende necessario intervenire anche alla Magistratura Ordinaria in tutte le più competenti sedi».

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