[13/01/2011] News

Accordo Ue Azerbaigian per il gas e per il Corridoio sud

BRUXELLES. Il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso e il presidente dell'Azerbaigian Ilham Aliyev hanno firmato oggi nella capitale azera Baku una dichiarazione congiunta per la fornitura gas in Europa. Un comunicato della Commissione Ue spiega che il regine dell'Azerbaigian (non proprio un esempio di democrazia e di equa gestione delle risorse)  «Si impegna a fornire volumi di gas a lungo termine per l'Unione europea, mentre l'Europa gli fornisce l'accesso al suo mercato».

Barroso ha dichiarato: «La presente dichiarazione congiunta è un passo importante nella realizzazione del corridoio meridionale del gas e per la diversificazione delle forniture energetiche all'Europa».

Non sarà contenta la Russia (ed i suoi partner italiani in South Stream) che vedono concretizzarsi nella "diversificazione delle forniture energetiche" lo spettro del Nabucco, il gasdotto che aggirerà la Russia attraverso Georgia e Turchia ed al quale forse si collegherà il gas iraniano ed irakeno.

Barroso, tante volte Mosca non avesse capito, ha ribadito: «Questo è un importante passo avanti. Questo accordo conferma l'accesso diretto dell'Europa al Caspian basin, permettendo così la realizzazione del Corridoio Sud. Questo nuovo itinerario energetico potenzierà la sicurezza energetica per i consumatori ed il business europei».

Insomma, a Baku Barroso pensa di aver tagliato quel cordone ombelicale energetico che teneva l'Europa prigioniera del gas russo e che stava tanto a cuore, come raccontano anche i dispacci delle ambasciate Usa pubblicati da WikiLeaks, a Silvio Berlusconi ed alla sua corte energetica. 

Il commissario Ue all'energia, Günther Oettinger, l'ha spiegata così: «Con l'aumento delle importazioni di gas nei decenni a venire, abbiamo bisogno di nuovi Paesi fornitori, e fra questi soprattutto dell'Azerbaigian, oltre ai nostri stabili partner». Che il gas azero ci arrivasse già attraverso il tortuoso labirinto delle pipiline russe e che Putin e Berlusconi volessero continuare a portarcelo (insieme a quello dell'Asia centrale) realizzando South Stream, sembra un dettaglio non molto interessante. 

Nella dichiarazione comune l'Azerbaigian Commissione Ue definiscono gli obiettivi comuni: «L'Azerbaigian fornirà gas a sufficienza per consentire la creazione del Corridoio Sud. Insieme, Europa ed Azerbaigian forniranno l'infrastruttura per le forniture di gas verso l'Europa».

La Commissione spiega che in realtà il corridoio meridionale prevede la realizzazione di diverse  condotte: «Come  Nabucco, ItgiTGI, White Stream e Tap, al fine di portare il gas dal Mar Caspio verso l'Europa. Nabucco mira a portare il gas fino al confine dell'Europa, con una pipeline nuova di zecca, mentre Tap e Itgi richiede il rafforzamento delle infrastrutture esistenti in Paesi extra-europei». Nei prossimi mesi, l'Azerbaigian prenderà una  nuova decisione per indicare a quale di queste pipeline dare la priorità.

Dopo aver firmato il primo impegno scritto con l'Azerbaigian per la fornitura di gas all''Europa e dopo aver visitato il regno della dinastia degli Aliyev, passata indenne dalle fila del comunismo sovietico all'indipendenza filo-turca ed alla disastrosa guerra con l'Armenia, Barroso e Oettinger andranno in uno dei cuori che dovranno pompare il gas nelle condotte Azere, il Turkmenistan, per discutere di questioni politiche e di energia con Gurbanguly Berdimuhammedow e la sua autoritaria ed ingorda cricca.

Pecunia non olet e il gas islamico delle dittature mascherate evidentemente anche meno.

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