[14/01/2011] News toscana

Altopascio (Lucca): energia pulita per produrre crisantemi

FIRENZE. Il settore florovivaistico della provincia di Lucca punta sulle energie rinnovabili.  Le imprese agricole che producono fiori in vaso e recisi stanno investendo risorse per la sostenibilità delle produzioni per incrementare efficienze e per avere un ritorno economico nel medio periodo.

«In provincia di Lucca, ed in particolare in Versilia con il comparto florovivaistico - ha dichiarato Dina Pierotti, presidente provinciale Coldiretti - le imprese agricole sono molto attente alla sostenibilità e all'aspetto ecologico delle produzioni. In questo senso hanno dimostrato, con certificazioni, investimenti su cicli verdi di produzione e trasformazioni vere e proprie degli impianti da tradizionali in ecologici, di scommettere ed investire sulle energie rinnovabili anche grazie agli incentivi, al conto energia e alla possibilità di sfruttare energia pulita».

L'ultimo esempio in ordine di tempo l'ha dato la Altopascio Blumen, azienda leader nella produzione dei crisantemi di Tassinaia con oltre 3,5 milioni di fiori prodotti e venduti sui mercati italiani. Con un investimento che si aggira intorno ai 600 mila euro sarà garantito ai crisantemi sole artificiale tutto l'anno incrementando il ciclo di produzione, la qualità, e parte del fabbisogno aziendale energetico. L'impianto è capace di garantire, con i suoi 880 pannelli da 225 watt ciascuno installati, su sette file in un terreno adiacente, 200 Kw/h e un risparmio della bolletta di circa 25 mila euro l'anno.

«L'obiettivo di questo investimento - ha spiegato il titolare dell'azienda Fabio Pagni- è quello di una produzione sempre più sostenibile e pulita. L'impianto ci permette di risparmiare il 25% dei costi energetici che sosteniamo ogni anno, di garantire un-terzo del fabbisogno complessivo e abbattere i costi. La produzione programmata di crisantemi è legata all'utilizzo di lampade a vapori a sodio che garantiscono uniformità ai fiori, una maggiore qualità necessaria per competere con i paesi del Sud e con gli olandesi, e un ciclo di produzione in più. Grazie a questo sistema- ha concluso Pagni- riusciamo a produrre quattro cicli all'anno e a garantire al mercato una fornitura delle produzioni costante e di qualità».

Secondo la Coldiretti l'impiego delle fonti rinnovabili nel settore florovivaistico tenderà ancora a crescere. «La competitività delle aziende è legata anche all'abbattimento dei costi di produzione. L'investimento in energie rinnovabili non permette solo di alleviare notevolmente questa voce ma avere, nell'ultimo periodo, un guadagno a copertura dell'investimento. Sostenibilità e produzioni: ecco il volto dell'agricoltura moderna» ha concluso Francesco Ciarrocchi, direttore provinciale Coldiretti. L'associazione da tempo indirizza le proprie imprese verso l'impiego in azienda delle fonti rinnovabili. A livello nazionale ha istituito tra l'altro "Le Fattorie del Sole" (info su www.fattoriedelsole.org) andando così a rispondere all'esigenza di potenziare la multifunzionalità delle imprese agricole, di costruire una rete delle imprese agronergetiche per valorizzare i processi e i nuovi prodotti energetici connessi all'attività agricola. Come si vede da questi esempi non è affatto detto che coltivazioni e rinnovabili debbano andare necessariamente in direzioni opposte nel caso di impianti a terra. Tutto sta nel saper integrare e trovare la soluzione migliore dal punto di vista della sostenibilità ambientale (e pure sociale).  

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