[18/01/2011] News

Amianto: l'Emilia Romagna stanzia 10 milioni per favorire la sua rimozione

FIRENZE. La Regione Emilia Romagna "batte un colpo" sulla questione amianto. Ha stanziato nove milioni di euro per favorire la sua rimozione dagli edifici, la coibentazione delle coperture e l'installazione di impianti fotovoltaici sui tetti, più un milione per la sola sostituzione dei tetti di amianto. Le risorse sono state stanziate attraverso un bando pubblico varato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale.

Tra gli obiettivi del bando quello di favorire e promuovere la qualificazione ambientale ed energetica del sistema produttivo regionale. Ciò attraverso il sostegno alla realizzazione di interventi finalizzati alla qualificazione ambientale dei luoghi adibiti a sedi di lavoro, promuovendo la rimozione e lo smaltimento dei manufatti contenenti cemento-amianto dove presenti ma anche sostenendo la realizzazione di interventi finalizzati a promuovere il risparmio energetico nella climatizzazione degli edifici adibiti a sedi di lavoro nonché l'autoproduzione e l'autoconsumo di energia prodotta tramite la fonte solare con l'installazione di impianti fotovoltaici.

Il contributo, rivolto esclusivamente alle piccole e medie imprese emiliano-romagnole aventi sede legale e/o operativa nel territorio dell'Emilia-Romagna, ricorda la Regione, che può essere concesso per ciascun beneficiario non potrà essere superiore per l'intero complesso di interventi ammessi, a 150 mila euro.

Un'azione concreta quindi che se replicata in altre Regioni potrebbe far uscire da una situazione di stallo che dura da molti anni. Infatti nonostante le iniziative meritorie come quella di Legambiente e AzzeroCO2 con la campagna "Provincia Eternit Free" nata per promuovere localmente la sostituzione dei tetti in eternit con impianti fotovoltaici, beneficiando degli incentivi speciali introdotti dallo Stato (prorogati fino al 2012) per le aziende che sostituiranno le coperture in eternit, favorendo allo stesso tempo anche la riduzione delle emissioni di CO2, i dati evidenziano ritardi imperdonabili: la legge 257/92 prevedeva che entro 180 giorni dalla sua entrata in vigore tutte le Regioni si dotassero di un Piano regionale amianto, uno strumento per il censimento, la bonifica e lo smaltimento dei materiali contaminati che ancora oggi in alcune regioni, non è stata approvata; dove i censimenti sono stati avviati sono ancora in corso e si hanno numeri provvisori per cui ci si deve riferire ad alcune stime come quelle riportate nel dossier di Legambiente "Amianto. Emergenza italiana".

Inoltre la carenza di impianti di smaltimento (a proposito la Regione Emilia Romagna ha una discarica adibita) in tutto il territorio nazionale impone spesso di portare i materiali contenenti amianto all'estero. A fronte di questo quadro si registra una crescita delle patologie legate alla fibra di amianto (non solo mesoteliomi) diffuse in molte regioni.

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