[18/01/2011] News toscana

Vertice a Roma su Montedoglio: l'assessore Salvadori esce poco soddisfatto

FIRENZE. E' stato fatto oggi a Roma nella sede dell'Eiut (l'Ente irriguo umbro-toscano), l'incontro tra il ministero e gli assessori regionali all'agricoltura della Toscana, Gianni Salvadori, e dell'Umbria, Fernanda Cecchini su quanto successo alla diga di Montedoglio. Si è trattato del primo vertice di livello nazionale, dopo l'incidente avvenuto alla diga lo scorso 29 dicembre, che però non ha lasciato soddisfatto l'assessore Salvadori: «Non sono stati ancora chiariti  i nodi centrali sui quali le Regioni hanno puntato l'attenzione e che riteniamo fondamentali. Tuttavia c'è l'impegno per un nuovo incontro che è stato calendarizzato  per il prossimo 8 febbraio e in quella sede ci auguriamo di poter avere le risposte alle nostre richieste, che in sede romana  abbiamo riproposto con forza».

Le due regioni, al di là dei tempi richiesti dalla magistratura per svolgere le indagini sulla dinamica e appurare le responsabilità dell'incidente, hanno chiesto di accelerare l'iter per il  ripristino dei manufatti, garantendo le popolazioni e  l'approvvigionamento idropotabile e irriguo ai territori interessati.

«Ricordo che questa diga serve 2 Regioni, 3 province e solo per l'uso idropotabile, ben 15 comuni. Comuni che diventano un numero ancora maggiore per l'uso irriguo.  Questi numeri  - ha continuato Salvadori - bastano a dare un'idea dell'importanza di questo invaso e di quanto sia necessario e urgente lavorare per il suo completo ripristino». L'assessore regionale all'agricoltura si è poi soffermato sulle altre questioni che riguardano Montedoglio e che con l'incidente sono tornate di attualità: la prima è che la diga e le opere primarie di adduzione che ne derivano restino di proprietà del demanio statale e che gli interventi siano a carico dello Stato. La seconda riguarda la necessità di un comitato di sorveglianza che sia rappresentativo di tutti gli enti interessati: Regioni, province e comuni.  La terza riguarda un percorso  condiviso per la creazione di un nuovo Ente che subentri all'attuale, da tempo commissariato, che prenda in carico la gestione del bacino e  la distribuzione dell'acqua per uso sia idropotabile che irriguo.

«Come prima cosa riteniamo che si debba garantire sicurezza alle popolazioni interessate, garantendo anche la necessaria serenità per l'approvvigionamento dell'acqua per tutti gli usi, idropotabile e irriguo. Riteniamo però altrettanto fondamentale per il futuro, che le Regioni e lo Stato prendano in carico  l'indirizzo di un ente, quale l'Ente irriguo umbro-toscano, che gestisce ben 4 dighe, tre delle quali in Toscana (la diga di Montedoglio sul Tevere, la diga sul Sovara  e la diga del Calcione sul Foenna) e  una in Umbria (la diga di Casanuova sul Chiascio),  opere di  importanza strategica sul territorio regionale» ha concluso Salvadori.  

Torna all'archivio