[20/01/2011] News

Australia. La Niņa porterā alluvioni fino a metā 2011

LIVORNO. Secondo Charitha Pattiaratchi, un ricercatore  dell'Oceans institute dell'University of Western Australia ed a capo della School of environmental systems engineering, il fenomeno de La Niña, responsabile delle devastanti inondazioni che hanno sconvolto il  Queensland, sta colpendo anche la Western Australia e continuerà a farlo almeno fino a metà del 2011. La Nina è ritenuta responsabile anche delle recenti  inondazioni che hanno causato centinaia di vittime ed ingentissimi danni in Sri Lanka, Filippine, Brasile ed altri Paesi.

Pattiaratchi è un ricercatore di fama internazionale che si occupa degli effetti del cambiamento climatico sulle regioni costiere della Western Australia, con particolare attenzione a correnti oceaniche, vento, onde, variabilità del livello del mare, inondazioni costiere e stabilità delle spiagge ed ha spiegato che «Le acque che originano la Leeuwin Current  sono già di parecchi gradi più calde rispetto al normale. Secondo i dati ottenuti da satelliti Nasa, l'oceano a nord est della Western Australia (Wa), dove inizia la Leeuwin Current, è caldo oltre tre gradi in più rispetto allo scorso anno. Le temperature sono superiori ai 31 gradi, una cosa che non ho mai visto prima in più di 20 anni di ricerche nelle acque costiere della Wa. La Nina in corso è una delle più forti mai registrate».

La Leeuwin Current  è una corrente calda che viaggia verso sud lungo la costa della Wa e nella Great Australian Bight. Negli anni in cui si manifesta La Nina, la corrente scorre verso sud in maniera generalmente più forte, portando acqua più calda.  

Secondo Pattiaratchi, «Basandoci sui precedenti eventi de La Nina, sappiamo  quali saranno gli effetti sulla Wa, ma non è possibile prevedere la loro gravità. Nei precedenti anni de La Nina, il sud-ovest della Wa ha sperimentato: precipitazioni sopra la media; un maggior numero di cicloni tropicali; un livello del mare sopra la media durante l'inverno, con conseguente aumento dell'erosione costiera per le tempeste, aumento insediamento delle larve di rock lobster (puerulus), che dovrebbe tradursi in una maggiore cattura di aragoste nel 2015».

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