[21/01/2011] News

Negli Usa ancora un rinvio per la Toxic air pollution protection

LIVORNO. L'Environmental protection agency Usa (Epa) ha nuovamente rinviato al  21 febbraio 2011 il completamento delle salvaguardie dall'inquinamento atmosferico proveniente dalle caldaie e dagli inceneritori industriali e commerciali. Il nuovo posticipo della decisione sul controllo delle emissioni industriali tossiche fa particolarmente arrabbiare gli ambientalisti perché l'Epa si è mossa su questo solo dopo una denuncia penale presentata da Earthjustice per conto di Sierra Club. L'agenzia aveva già approvato le proposte di forti salvaguardie per l'inquinamento atmosferico prodotto dai cementifici ed i primi limiti per l'inquinamento proveniente dalle centrali elettriche sono attesi entro la fine dell'anno.

Gli ambientalisti statunitensi cominciano a scocciarsi per questi continui rinvii: «La salvaguardia è stata  progettato per proteggere i 36 milioni di americani che vivono all'interno delle tre miglia da queste fonti di inquinamento atmosferico, diminuendo significativamente le emissioni di mercurio, piombo e altre sostanze tossiche che fanno ammalare le persone - spiega il direttore di Sierra Club Michael Brune - L'industria ha fatto tutto il possibile per ritardare queste misure di ripulitura, Questi inquinatori devono essere ritenuti responsabili. L'inquinamento atmosferico tossico incontrollato dagli impianti industriali sta facendo ammalare le nostre famiglie».

Il progetto health safeguard for boilers and incinerators dell'Epa è stato proposto nel giugno 2010, dopo un decennio di ritardi, e dovrebbe servire ad evitare ogni anno quasi cinque mila morti, prevenire 3.000 attacchi di cuore, 33.000 casi di asma grave e risparmiare gravi problemi respiratori a milioni di persone. Secondo le proiezioni della stessa Epa, i benefici alla salute derivanti dalla health safeguard proposta, superano i costi della sua applicazione di almeno 14 miliardi dollari all'anno. Secondo la National association of clean air agenzie, la Toxic air pollution protection potrebbe anche portare alla creazione di circa 9.000 posti di lavoro nei controlli dell'inquinamento e per l'installazione e la manutenzione delle nuove tecnologie che richiederanno, secondo la National Association of Clean Air agenzie.

«Ogni giorno che l'industria riesce a ritardare queste essenziali protezioni equivale a sofferenza umana sotto forma di perdita di vite umane e di peggioramento della salute - dice Jim Pew di Earthjustice - Un regolamento indiscutibile eviterebbe diverse morti e sofferenze inutili causate dalle emissioni incontrollate delle caldaie e degli inceneritori industriali. L'aria pulita salva la vita ed è l'ora il momento che le companies che operano in queste grandi facilities industriali diventino migliori vicini di casa, lasciando il loro inquinamento tossico fuori delle nostre case, dalla nostra aria e dal nostro cibo».

Secondo Sierra Club, «In particolare, la tutela della salute ridurrà la quantità di diossine, fuliggine e metalli pericolosi nell'aria. Taglierà anche l'inquinamento tossico da mercurio di questi sporchi impianti». Il mercurio è una neurotossina pericolosa che può influire sulla capacità di un bambino di camminare, parlare, leggere, scrivere e imparare. Secondo l'Epa, il problema del mercurio negli Usa è così diffuso che ogni anno nascono 300.000 bambini a rischio di difficoltà di apprendimento. Alti livelli di mercurio sono stati collegati ad un aumentato rischio di malattie cardiache negli uomini.

La "pulizia" di questi impianti industriali è solo una parte degli sforzi dell'Epa (contrastati ferocemente dai repubblicani che hanno la maggioranza alla Camera dei rappresentanti)  per abbassare globalmente l'inquinamento dell'aria, includendo nei regolamenti tutte le principali fonti pericolose di inquinamento dell'aria.

Intanto la Coalition of Clean Air Group ha avviato azioni contro Epa, Dipartimento degli interni (Doi) e Dipartimento dell'agricoltura (Usda) per la mancata attuazione dell'obbligo giuridico di ridurre l'inquinamento atmosferico nei parchi nazionali e nelle riserve naturali in tutto il Paese

La prima delle due azioni legali depositate da Npca, Powder River Basin Resource Council, Montana Environmental Information Center, Grand Canyon Trust, Sierra Club, Environmental Defense Fund, WildEarth Guardians, San Juan Citizens Alliance, Our Children's Earth e Plains Justice chiede il rispetto dell'obbligo dell'Epa di imporre agi inquinatori dei parchi di bonificare. Il Clean Air Act dice che l'Epa avrebbe dovuto mettere a punto entro il 15 gennaio 2011 i piani statali per ridurre sostanzialmente lo smog in tutti i parchi nazionali protetti, wilderness areas e wildlife refugees.  Ma l'Epa non è riuscita a concludere un haze reduction plan  nemmeno per un solo Stato degli Usa  e non si sa a che punto siano le 50 regulatory deadlines.

Un altro gruppo di associazioni (Npca, Grand Canyon Trust, Sierra Club, Dooda (NO) Desert Rock, To Nizhoni Ani, WildEarth Guardians, Northwest Environmental Defense Center, Washington Wildlife Federation, San Juan Citizens Alliance e Center for Biological Diversity)  hanno presentato una causa per "irragionevole ritardo" causa contro Doi ed Usda perché i due dipartimenti del governo non sono riusciti a trovare le origini dell'inquinamento prodotto da Navajo Generating Station in Page, Arizona, TransAlta/Centralia power plant di Centralia, Washington, e Four Corners Power Plant nel Fruitland, New Mexico, che stanno inquinando gioielli ambientali come il Mesa Verde National Park, in Colorado, Mount Rainier e l'Olympic National Parks, nello Stato di Washington, e il Grand Canyon ed il Petrified Forest National Parks, in Arizona. La petizione chiede che il Doi e, nel caso di Four Corners, l'Usda  proteggano le pubblic lands, certificando che sono le grandi ed obsolete centrali a carbone che stanno causando inquinamento e smog in questi gioielli statunitensi.

Elouise Brown, presidente di Dooda (No) del Desert Rock, un'organizzazione di native americani che lotta contro l'inquinamento della centrale a carbone di Four Corners, spiega che «Il popolo Navajo che vive nei dintorni subisce gli effetti di questo inquinamento. L'inquinamento atmosferico provoca problemi respiratori come asma, enfisema e bronchite, aggrava le malattie di cuore e polmoni, danneggia i nostri tessuti. L'aria che respiriamo è inquinata da troppo tempo dalle centrali elettriche a carbone».

David Baron, un avvocato di  Earthjustice, conclude: «Gli americani vanno nei parchi nazionali per  respirare aria pulita, non per soffocare per la fuliggine e lo smog. E' tempo che gli Stati e l'Epa ripuliscano l'aria nei parchi e nelle wilderness areas come richiesto dal Clean Air Act. Lasciare le nostre montagne e i nostri canyon sepolti sotto una foschia sporca non è un'opzione».

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