[24/01/2011] News toscana

Troppe polveri e pm10 a Carrara: già scattato il primo blocco dei camion del marmo

Non si è fatto attendere molto il primo blocco 2011 dei camion del marmo, che scatta dopo 3 supe-ramenti consecutivi del pm10 alla centralina "di traffico" della Lugnola, praticamente nel centro del-la città, che viene ancora oggi attraversato dai camion che scendono o vanno alle cave, sollevando polveri e inquinamenti.

E come ogni volta il sindaco Zubbani si deve barcamenare tra la necessità di garantire ai cittadini una vivibilità salutare messa a repentaglio dall'inquinamento e dall'altra parte di tutelare ghli inte-ressi economici degli imprenditori del marmo. Così come dice ironicamente Legambiente Carrara anche stavolta «il sindaco è stato assalito da uno scrupolo di coscienza: fermando i camion dopo tre superamenti consecutivi del PM10 alla centralina "di traffico" della Lugnola non violerò la legge? La direttiva europea 2008/50, il D. Lgs. 155/2010 e la Delibera Reg. 1025/2010, infatti, indicano concordemente come rappresentative per valutare la qualità dell'aria per la salute pubblica non le centraline "di traffico", bensì quelle "di fondo" (come quella del Colombarotto)».

Attanagliati da questo scrupolo di coscienza il sindaco e l'intera giunta hanno deciso di chiedere alla Regione e alla Provincia quale tipo di centralina sia davvero rappresentativa e, quindi, sia da consi-derare per l'adozione delle misure di tutela della salute. La risposta, essendo chiaramente indicata dalla legge, è scontata: le centraline rappresentative sono quelle di fondo, non quelle di traffico.

In realtà l'ordinanza sindacale del 2007 sul fermo camion non discendeva da alcun obbligo delle leggi sulla qualità dell'aria (che parlano genericamente di misure da adottare), bensì dalla facoltà del sindaco -nella sua veste di autorità sanitaria locale- di emanare, ai sensi dell'art. 32 L. 833/78 e dell'art. 117 D.Lgs. 112/98, ordinanze contingibili ed urgenti a tutela della salute pubblica.

Non un obbligo, dunque, ma una facoltà ed un dovere hanno spinto il sindaco precedente ad ema-nare l'ordinanza sul fermo camion, espressamente motivata dai superamenti del PM10 che «avven-gono quasi esclusivamente nel periodo di transito consentito ai mezzi per il trasporto dei prodotti derivanti dall'attività estrattiva (da Lunedì al Venerdì)» e dalla relazione della soc. Ambiente, inca-ricata dal Comune, sui risultati delle analisi delle polveri sottili di Carrara.

Come Legambiente ha fatto notare più volte, se il sindaco vuole ritirare l'ordinanza del suo prede-cessore, ne ha piena facoltà legale, a prescindere dalla direttiva europea e dalle norme nazionali e regionali sulla qualità dell'aria che né impongono né vietano ordinanze sindacali: è sufficiente che abbia il coraggio di assumersene le responsabilità morali.

«Così come sarebbe dovere del sindaco - continua Legambiente - rispettare il Piano d'Azione Co-munale (PAC), per il quale riceve finanziamenti regionali. Sebbene nella prima parte del piano (a-nalisi della situazione) sia chiaramente dichiarata la responsabilità dei camion del marmo nella dif-fusione del PM10, nella seconda parte (misure da adottare per ridurre le specifiche fonti locali di PM10 individuate) si dichiarano solo misure già prese e pertanto palesemente incapaci di apportare miglioramenti».

L'aspetto più sorprendente per Legambiente è comunque « l'ostinata opposizione del sindaco ad adottare misure efficaci e a costo zero, come la chiusura del telone di coperura dei cassoni (di cui i camion sono già dotati) per evitare le nuvole di polvere che si sollevano.

Così come la ferma determinazione a non adeguare l'impianto di lavaggio camion che, con una spesa modesta (60.000 €) abbatterebbe le polveri sottili».

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