[26/01/2011] News

Il Casertano devastato dalla mafia diventerà un modello di buona gestione del territorio

FIRENZE. Lo Stato intende alzare la testa e far diventare una delle aree simbolo della devastazione ambientale e sociale, esempio di buona gestione del territorio. Si tratta del casertano dove la criminalità organizzata ha dettato e detta ancora le sue regole. Il contrasto dello Stato, attraverso l'azione delle varie forze di polizia e della magistratura, si è palesato in più occasioni.

Ma in questi territori dove la camorra fa affari commettendo quotidianamente anche illeciti ambientali (ecomafie) c'è necessità di un cambio di passo che deve essere culturale con il coinvolgimento dei cittadini, delle amministrazioni locali e di tutte le altre istituzioni.

Per ora su questo versante siamo nel campo delle buone intenzioni (o poco più) ma l'iniziativa messa in essere nel territorio campano va sottolineata positivamente. Ministri, vertici della magistratura e delle forze dell'ordine, insieme con l'Università e gli scienziati per un progetto di cooperazione interistituzionale che metta in sicurezza l'ambiente devastato dalle illegalità.

«E' in questo territorio- ha dichiarato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni - che si sperimenta un intervento che potrà essere preso ad esempio da altre realtà specialmente al Sud». La legalità è «il pilastro fondamentale del piano per il Mezzogiorno- ha aggiunto il Guardasigilli, Angelino Alfano- Attraverso un buon funzionamento del sistema giustizia si migliora la qualità della vita dei cittadini. Noi vogliamo colpire con la necessaria energia chi inquina illecitamente l'aria e l'acqua».

I tre rappresentanti del governo (è presente anche il ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo) partecipano in Prefettura a Caserta ad una riunione di coordinamento con la magistratura e le forze dell'ordine rappresentate dal Capo della Polizia, Antonio Manganelli, dal generale Leonardo Gallitelli, comandante generale dell'Arma dei carabinieri e dal comandante generale della Guardia di Finanza, Nino Di Paolo. Nel vertice a porte chiuse si è parlato anche dei problemi relativi alla carenza di risorse, ma il ministro Prestigiacomo ha fatto sapere che sul fronte dei finanziamenti ci sono degli interventi specifici per il risanamento del territorio casertano: 62 milioni per la depurazione delle reti idriche e fognarie, 17 milioni per la difesa del suolo, 47 milioni per interventi di bonifica tra Giugliano e il Casertano.

«Oggi lo Stato è presente in un territorio dove sono stati compiuti abusi continui ai danni dei cittadini. Spenderemo questi fondi con la massima trasparenza» ha detto Prestigiacomo. I ministri hanno firmato un protocollo che vede un ampio coinvolgimento di vari livelli istituzionali visto che a sottoscriverlo sono Prefettura, Procura e Questura di Caserta, Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, la Asl di Caserta, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il Compartimento marittimo e del Porto di Napoli e la Seconda Università degli Studi di Napoli. Come primo impegno è stato assicurato che partirà immediatamente il progetto che prevede la costituzione di una rete di monitoraggio dei rischi per la salute, la costituzione di un pool di esperti per l'analisi dei dati e l'attivazione delle procedure di bonifica dei siti inquinati.

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