[27/01/2011] News

Il ministro dell’industria del Maharashtra denunciato per aver minacciato gli attivisti no-nuke

LIVORNO. Il  Republican Left Democratic Front (Rldf), un partito di opposizione del  Maharashtra, lo Stato indiano dove si vorrebbe costruire la più grande centrale nucleare del mondo a Jaitapur ha chiesto le dimissioni del ministro dell'industria del Maharashtra, Narayan Rane, e lo ha denunciato per le sue minacce rivolte agli attivisti che si oppongono alla costruzione della centrale.

Il Rldf si riferisce a quanto detto il 21 gennaio da Rane a Ratnagiri, quando il ministro ha avvertito che a chi protesta "in malafede" contro la centrale nucleare «Non sarà permesso di fare ritorno».

Il leader del Rldf, Ramdas Athawale, ha chiesto al primo ministro del Maharashtra,  Prithviraj Chavan, se fosse d'accordo col suo ministro: «Se il governo non approva il punto di vista di Rane, allora egli deve essere immediatamente licenziato dal Gabinetto».

Rane aveva minacciato pesantemente i no-nuke indiani, gran parte dei quali sono piccoli contadini e pescatori dei villaggi. Intervenendo ad un meeting organizzato dal Partito dei lavoratori e da altri nel distretto di Ratnagiri, dove è prevista la costruzione della centrale nucleare della multinazionale francese Areva, Il ministro ha detto: «Hanno protestato e li abbiamo ascoltati. Ma se verranno ancora qui con intenzioni sbagliate, noi non lo tollereremo. Noi non vi permetteremo di rovinare la situazione, e non tornerete indietro».

Athawale ha detto che Rane ha  buttato tutte le norme democratiche al vento e che ha pubblicamente minacciato di «Farla finita» con tutti quelli che protestano contro la centrale nucleare: «Questo è chiaramente un reato riconoscibile e il ministro degli interni R.R. Patil deve adottare le gravi ed appropriate misure in materia».

Dopo le visite in India del presidente Usa Barack Obama e di quello francese Nicolas Sarkozy l'India ha avuto il via libera internazionale a costruire la gigantesca centrale nucleare da  9.900 MW, e Athawale ha detto che anche per questo «La Nuclear power corporation of India Ltd non ha nemmeno risposto alle obiezioni di base ed alle  apprensioni della popolazione locale e degli esperti».

Il Rldf ha chiesto di procedere penalmente contro Rane ed il governo del Maharashtra per saccheggio delle risorse.  Solo la scorsa settimana il premier Chavan ha detto di essere disposto di andare a Jaitapur e parlare con gli abitanti dei villaggi per sentire le loro opinioni sulla centrale. Anche Rane potrebbe seguire il suo esempio, ma dopo le minacce nessuno sa come poterebbe reagire il sempre più agguerrito e folto movimento antinucleare.

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