[27/01/2011] News

La Corte Costituzionale ha depositato le sentenze con le motivazioni di ammissibilità dei quesiti referendari sull'acqua

FIRENZE. Sono state depositate ieri dalla Corte Costituzionale le sentenze con cui motiva le dichiarazioni di ammissibilità dei due quesiti referendari sull'acqua depositati dal Comitato Referendario "2 Sì per l'Acqua bene comune". In estrema sintesi, viene data ragione ai promotori del referendum e smentito in primis l'ex ministro Ronchi e quanti avevano sostenuto che il Decreto 135/09 (poi trasformato in legge) era un atto dovuto in attuazione di obblighi comunitari.

«La Corte costituzionale definisce che l'abrogazione di tale provvedimento avrà come diretta conseguenza l'applicabilità immediata nell'ordinamento italiano della normativa comunitaria la quale prevede la possibilità di gestione pubblica» dichiarano soddisfatti dal Comitato referendario "2 Sì per l'Acqua bene comune".

Per quanto riguarda il secondo quesito ammesso, la Corte  «chiarisce una volta per tutte che con l'eliminazione del riferimento all' "adeguatezza della remunerazione del capitale investito" si persegue la finalità di rendere estraneo alle logiche del profitto il governo e la gestione dell'acqua, ne consegue una normativa immediatamente applicabile».

Il Comitato referendario sollecita ora il Governo all'approvazione di un immediato provvedimento di moratoria sulla privatizzazione dei servizi idrici e a fissare la data di indizione dei referendum. Rinnova poi la richiesta di accorpamento della consultazione alle elezioni amministrative della prossima primavera, per consentire ai cittadini di esprimersi su due referendum che porteranno alla ripubblicizzazione dell'acqua. Queste richieste saranno portate a conoscenza dei cittadini il 5 e il 6 febbraio, quando il "popolo dell'acqua" tornerà in piazza per lanciare con banchetti ed eventi l'autofinanziamento della campagna referendaria.

Tutte le informazioni relative alla campagna sono disponibili su www.referendumacqua.it.

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