[02/02/2011] News toscana

Le spiagge apuane spariscono, ma si continua a voler vendere la sabbia scavata nel fiume Magra

LA SPEZIA. Sui quotidiani di questi ultimi giorni c'era la notizia che gli operatori balneari di Massa sono adirati per l'erosione e per i ritardi nei ripascimenti destinati a combatterla: sappiamo bene che problemi analoghi, nella parte Spezzina del litorale, li hanno anche i balneatori di Marinella di Sarzana e Fiumaretta di Ameglia.

Crediamo che sarebbe molto utile far conoscere agli operatori balneari la proposta che alcuni amministratori e politici locali spacciano come "a costo zero" e cioè di poter vendere la sabbia dei dragaggi del Magra.

Basterebbe spiegare loro che la vendita della sabbia si configura come un'appropriazione di un bene pubblico (cioè l'inerte portato dal Magra) da parte di un futuro Consorzio misto pubblico - privato, al cui appannaggio va principalmente la proposta del sindaco di Ameglia, che rischia di danneggiare gli operatori balneari da Fiumaretta a Forte dei Marmi.

L'intervento è sì a costo zero ma solo perché si sottraggono inerti al bacino e quindi a coloro che ne sono i destinatari finali, cioè le spiagge e coloro che vivono grazie ad esse.

L'idea geniale del sindaco Galazzo (ma non solo sua, è bene precisarlo) è in realtà vecchia come il mondo: poter disporre di un bene che in realtà è della collettività; oltretutto se il Comune di Ameglia ne trarrebbe benefici a costo zero, sottraendo materiale alla foce del fiume senza portarlo sulle spiagge, questo scaricherebbe costi ancora più alti sulla collettività perché, accentuando l'erosione del litorale, costringerebbe a ripascimenti costosissimi.

Infatti la sabbia portata sulle spiagge negli ultimi anni a Marinella per i ripascimenti veniva dal Po: che senso ha vendersi la sabbia della barra di foce del Magra, per poi spendere altrove soldi pubblici per acquisire materiale dalla Pianura Padana? Ci sembra un agire scorretto e controproducente, affatto degno di un buon Amministrare a vantaggio del cittadino.

Chiediamo quindi alle associazioni di balneatori di Marinella, Fiumaretta e Marina di Massa di far sentire anche la loro voce per evitare che venga consentita la vendita degli inerti del Magra, e noi daremo certamente loro il nostro sostegno.

Stefano Sarti, Presidente di Legambiente Liguria
Alessandro Poletti, Presidente Circolo "Valdimagra"di Legambiente

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