[03/02/2011] News

Accordo russo-ucraino per completare il nucleare pre-Chernobyl

LIVORNO. Il presidente dell'Ucraina, Viktor Yanukovych  ha firmato la legge di ratifica dell'accordo intergovernativo russo-ucraino per la costruzione dei reattori 3 e 4 nella centrale nucleare di Khmelnitski (Nella foto), nell'Ucraina occidentale. L'Ucraina e la Russia, i due Paesi di Chernobyl, visto che Kiev ospita sul suo territorio le macerie radioattive di quel disastro nucleare e che Mosca l'ha costruito in epoca sovietica, hanno così ratificato l'accordo per la costruzione di due nuovi blocchi di Khmelnitski decisa nell'aprile 2010. Russi ed ucraini avevano firmato l'accordo il 9 giugno 2010 e il Parlamento di Kiev, dominato dai partiti filo-russi, lo aveva ratificato il 12 gennaio.

La centrale, un cantiere mai terminato avviato nel 1981, quando l'Ucraina era una della 15 Repubbliche dell'Urss, attualmente ha due reattori sovietici del tipo VVER da 950 MW ciascuno, il primo entrato in funzione nel 1988 e il secondo addirittura nel 2005. Secondo il monopolista statale del nucleare russo, Rosatom, la realizzazione dei reattori 3 e 4 dovrebbe costare da 5 a 6 miliardi di dollari.  Per finanziare i lavori, gli ucraini contano di ottenere da Mosca finanziamenti per 2 miliardi di dollari. Secondo il gruppo nucleare statale ucraino Energoatom, la banca russa Sberbank ha recentemente confermato la disponibilità ad accordare un credito per Khmelnitski 3 e 4, ma solo se sostenuto da una garanzia dello Stato ucraino.

L'affare è stato concordato lo scorso aprile nella località balneare russa di Soci dal  primo ministro russo Vladimir Putin e da Yanukovich, ma già nell'ottobre 2008 l'impresa statale russa Atomstroyexport (tutt'uno con Rosatom) aveva vinto una gara la costruzione dei reattori 3 e 4 di Khmelnitski.

Nel novembre 2010 Energoatom aveva annunciato il completamento del programma di modernizzazione degli impianti  nucleari di Khmelnistky 2 e Rovno 4. In realtà il post-commissioning modernisation program ucraino serve solo a portare le due centrali nucleari al livello di sicurezza previsto dalle norme internazionali ed a mettere in pratica le richieste venute dalla Commissione di stato ucraina per la regolamentazione del nucleare (Snrcu) che chiedeva  80 interventi e misure per Khmelnitsky 2 e 81 per Rovno 4.

A partire dal 2004, Energoatom sarebbe riuscita a completare la modernizzazione senza consumare l'intero finanziamento dei 125 milioni di dollari, dato al progetto della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) e da Euratom, e ha utilizzato il resto per completare 18 misure di sicurezza supplementari.

Khmelnitsky 2 e Rovno 4 sono due reattori ad acqua pressurizzata VVER-1000, di progettazione russa, modello V320,  la cui costruzione è iniziata negli anni 1980, ma è stato sospesa dopo il crollo dell'Urss, quando entrambi i reattori erano già completati per circa l'80%. Il completamento dei reattori è diventato una priorità dell'I Ucraina dopo la chiusura definitiva dell'ultimo  reattore operativo a Chernobyl nel 2000, ed è stato realizzato con il sostegno finanziario della Bers (42 milioni di dollari) e di Euratom (83 milioni di dollari)

La modernizzazione nucleare Ucraina, gestita dai russi che hanno fornito gli obsoleti catorci nucleari che ora mettono a norma, e finanziata generosamente dall'Ue che teme nuove Chernobyl vicino a quelli che sono diventati i suoi immediati confini orientali, prevede anche il completamento delle altre due unità "sospese" di  Khmelnitsky che dovrebbero entrare in funzione nel 2016 e nel 2017. Quando negli anni 90 sono stati fermati i lavori Khmelnitsky 3 era pronta per il 75%  e Khmelnitsky per il 28%. Secondo World Nuclear News l'Ucraina ci metterà il 15% dei finanziamenti, gli altri li scuciranno i russi e probabilmente i soliti

Intanto l'Ucraina si sta preparando al rinascimento nucleare nella terra di Chernobyl: lo scorso novembre ha annunciato che aumenterà i suoi volumi  di estrazione di uranio per assicurare l'approvvigionamento indipendente delle sue centrali nucleari. Alexandre Sorokin, amministratore delegato di VostGok, il gruppo statale ucraino che si occupa dell'estrazione di uranio, ha spiegato che «Secondo le nostre stime, entro il 2015 sarà possibile estrarre 2.500 tonnellate di uranio all'anno nel giacimento di Konstantinovka, nel sud dell'Ucraina. Sarà allora che potremo dichiarare che l'Ucraina si approvvigiona di uranio in maniera indipendente».

Attualmente  le miniere di uranio ucraine, che presentano colossali ed irrisolti problemi ambientali e sanitari, forniscono tra le 830 e le 850 tonnellate all'anno. Secondo Sorokin però «Le riserve dei giacimenti di Konstantinovka sono stimate a più di 90.000 tonnellate. E' uno dei più grandi giacimenti di uranio al mondo».

Nell'Ucraina avvelenata dall'eredità di Chernobyl e dalle sue inquinanti miniere di carbone, si punta a chiudere l'intera filiera nucleare con l'aiuto degli ex compagni russi, magari realizzando un sistema nazionale di  produzione di combustibile nucleare per i reattori che attualmente Kiev importa dal consorzio russo  Tvel. Non a caso l'Ucraina spera di mettere in servizio un proprio impianto di produzione di combustibile nucleare nel 2013.

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