[03/02/2011] News toscana

La Cia Toscana ha rilanciato le cinque sfide strategiche per il futuro dell’agricoltura nella nostra regione

La Cia Toscana ha rilanciato le cinque sfide strategiche per il futuro dell'agricoltura nella nostra regione

FIRENZE. La Confederazione italiana agricoltori della Toscana ha ribadito l'importanza del ruolo dell'agricoltura nella nostra regione. L'occasione è stata quella dell'assemblea dedicata interamente al Piano regionale di sviluppo (Prs), a cui hanno partecipato il presidente Enrico Rossi, l'assessore all'agricoltura Gianni Salvadori e il presidente nazionale Cia Giuseppe Politi.

«Cia Toscana ritiene fondamentale collocare al centro del Prs, il processo di integrazione complessiva del sistema economico e sociale in una visione generale unitaria - ha dichiarato il presidente Giordano Pascucci- Bisogna puntare in un mix produttivo nel cui ambito ciascun comparto (industria, turismo, agricoltura, cultura) svolge una funzione determinante; in percorsi di integrazione economica che mettano in relazione i singoli progetti strategici, realizzando sinergie di azione e di obiettivi, ed infine perseguire gli obiettivi di crescita in grado di ridare slancio all'economia Toscana attraverso una crescita di tutto il sistema produttivo».

La Cia regionale ha giudicato positivamente il documento preliminare del Prs, ma al contempo ha avanzato alcune proposte migliorative: «riscontriamo una tendenziale identificazione tra sviluppo produttivo e settori industriali - ha continuato Pascucci -, con particolare riferimento alla produzione manifatturiera. La "derubricazione" di attività come agricoltura, turismo e cultura a fonti di "buona rendita", rischia di relegare tali attività ad un ruolo di secondo piano. Non si tratta qui di "rivendicare" qualche cosa, bensì di definire l'opzione strategica di fondo sulla quale la Regione Toscana intende improntare le proprie politiche di sviluppo economico».

Sul tema delle green economy secondo la Cia al di là della sua enunciazione, nei fatti viene concretamente identificata prevalentemente nell'accezione di "uso sostenibile delle risorse" piuttosto che come nuovo orizzonte di opportunità economica verso il quale rivolgere l'attenzione.

Il presidente regionale della Cia si è poi soffermato sulla questione del paesaggio: «occorre misurarsi partendo da una chiara e coerente visione strategica: il paesaggio è parte fondante del passato, del presente e del futuro dello sviluppo della Toscana. Ne rappresenta innanzitutto un valore economico e strategico imprescindibile. La tutela attiva del paesaggio richiede un equilibrio ed una lungimiranza nelle scelte di sviluppo in grado di superare lo "strabismo" che ha spesso contraddistinto il passato: non si può continuare a pianificare il territorio dividendolo in aree produttive nelle quali, in nome dello sviluppo e dell'occupazione, si può fare tutto; ed aree agricole e rurali nelle quali, in nome del paesaggio, nulla può modificarsi se non passando da interminabili studi di impatto e percorsi autorizzativi. Promuovere insieme sviluppo e paesaggio si può».

La Cia in conclusione ha richiamato le cinque sfide strategiche per il futuro dell'agricoltura in Toscana: progetto impresa, governo del territorio, nuova governante, innovazione e protagonismo della Toscana nelle politiche nazionali e comunitarie.

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