[09/02/2011] News

Il social forum di Dakar ospita anche il summit mondiale di Teologia e liberazione

dal nostro inviato

DAKAR (Seengal). All'apprensione sui volti dei componenti del Consiglio Internazionale di fronte alla notizia che essendo cambiati gli assetti politici, l'Università avrebbe tolto oltre la metà delle sale e che non avrebbe sospeso le lezioni, i senegalesi hanno risposto con grande calma, non vi preoccupate perchè "voi avete l'orologio, ma noi abbiamo il tempo".

Mi sa però che stavolta non proprio tutto ha funzionato, perché c'è un bel caos in queste prime giornate: come per esempio i professori che non lasciano le loro aule dove tengono lezione, incuranti delle file fuori di persone che attendono quello spazio per iniziare il seminario previsto. Nella notte molte tende sono state montate per sopperire alle aule, ma certo a farne le spese è stata qualunque parvenza di programma, con certezza di luoghi, traduzioni e microfoni.

Ma come spesso accade il corpaccione del movimento altermondialista qui riunito intanto ha invaso l'Università e poi piano, piano, si sta ricavando i propri spazi. Il programma viene stampato giorno per giorno e non è raro partecipare ad assemblee e seminari nelle quali si parla in un megafono.
Insieme al Forum Sociale Mondiale, questa volta è tornato in Africa anche il Forum mondiale di Teologia e Liberazione (Fmtl), ma non più in contemporanea come è stato nelle tre edizioni precedenti, ma direttamente al suo interno.

Un'ottantina di teologi, di differenti tradizioni e regioni del mondo, con lo scopo di offrire un contributo alla discussione in termini di "relazione tra spiritualità ed etica a partire dal dialogo tra tradizioni religiose e pratiche sociali".

Intanto nelle discussioni che si sono avviate vi sono anche le tematiche della "decolonizzazione come processo storico incompiuto", affrontando diaspora e migrazioni come questioni strutturali legate alla globalizzazione, ai diritti e alle condizioni dei migranti. Oggi è dovuto rivolgere anche uno sguardo all'estensione e ai profitti legati alla vecchia e nuova tratta degli schiavi, che di recente è diventato un nuovo problema incombente.

Nei seminari già in corso queste questioni vengono inquadrate all'interno dell'evoluzione delle istituzioni e dei negoziati politico-commerciali internazionali facendo già riferimento a temi che necessitano di una prospettiva di regolazione globale, quali l'equilibrio ecologico, i conflitti e le guerre riconducibili a migrazioni e diaspora.

Anche le relazioni Sud-Sud sono subito emerse come centrali. Una delle caratteristiche più sorprendenti del XX secolo secondo gli organizzatori del Social Forum, è stata l'emergenza del Sud come attore importante nello scacchiere globale. Negli ultimi anni abbiamo visto alcuni Paesi mutare la propria posizione nella divisione internazionale del lavoro verso una nuova configurazione economica e politica all'interno dell'espansione del capitalismo mondiale.

Oltre 100 milioni di persone in Asia e in America Latina hanno adottato un modello di produzione e consumo che era caratteristico del Nord del mondo, e reclamano una sempre maggiore fetta della ricchezza globale per le proprie opportunità economiche. Molti Paesi del Sud ora sono potenze che costituiscono una parte importante e visibile del capitalismo mondiale. Queste nuove nazioni senza dubbio contribuiranno ad una maggiore circolazione di persone in tutto il mondo.

Questo nuovo sviluppo contiene anche nuove forme di diseguaglianza economica, politica e sociale nate all'interno di questi stessi Paesi, nell'emisfero Sud e nel mondo. Allo stesso tempo i vincoli tra Africa e altre regioni del mondo si sono rafforzate. L'Africa si è trasformata in uno spazio importante di relazioni Nord-Sud per quello che riguarda l'apertura e l'acquisizione di nuovi mercati, l'accesso alle risorse naturali e le relazioni politiche internazionali.

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