[09/02/2011] News toscana

"Da casa a casa", nasce la linea di casalinghi realizzati con plastica da raccolta differenziata

FIRENZE. Secchi, scope, cassette raccogli rifiuti, articoli per la pulizia del bagno, basi per granate, palette, scopini: questi i manufatti presentati oggi dall'Assessore all'Ambiente della Regione Toscana, Annarita Bramerini, insieme al presidente di Revet, Valerio Caramassi e a Massimo Desideri, titolare di Utilplastic.

Questi articoli casalinghi sono il frutto della ricerca e del know-how sul riciclaggio del plasmix - la frazione di plastiche povere, eterogenee, provenienti dalle raccolte differenziate - realizzato dalla Revet di Pontedera in sinergia con Utilplastic, azienda del comprensorio pistoiese. I nuovi casalinghi possono ora andare in produzione industriale e arrivare sugli scaffali dei supermercati per essere ri-acquistati direttamente dai cittadini.

Si è sentito parlare spesso di oggetti realizzati con plastica riciclata, ma in questo caso due caratteristiche li differenziano da prodotti simili: anzitutto sono ottenuti da plastica post-consumo, dalla raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, e non come molti altri oggetti ottenuti dal riciclo della plastica scarto di lavorazione. Poi sono Ri-prodotti in Toscana, vengono da materia che il cittadino separa e che è trasformata localmente in prodotto riutilizzabile.

Proprio per queste due caratteristiche peculiari, venerdì prossimo questi articoli casalinghi ottenuti da plastica riciclata saranno presentati all'appuntamento internazionale "Fiera Ambiente" di Francoforte: nel panorama europeo, il riciclo di plastica post consumo è orientato solo all'uso in edilizia e non a prodotti da tenere in casa, di uso comune.

"I Ri-prodotti in Toscana arrivano sulla ribalta europea - ha detto l'assessore Annarita Bramerini - come case history italiana di oggetti d'uso quotidiano interamente realizzati in plastica riciclata proveniente dalla raccolta differenziata fatta da ognuno di noi tutti i giorni. E' un nuovo passo della politica del rifiuto come risorsa che la Regione Toscana ha realizzato insieme a Revet e a Utilplastic per promuovere concretamente il mercato del riciclaggio della plastica eterogenea post-consumo, quella più povera, denominata plasmix».

«Mentre quasi ovunque tale frazione è avviata a recupero energetico o allo smaltimento in discarica - continua l'assessore - in Toscana grazie all'impegno di Revet e al know-how di avanguardia di Utilplastic, assume la forma di oggetti di consumo. Obiettivo di questo lavoro è far sì che a livello regionale ogni cittadino, al momento dell'acquisto di questa tipologia di casalinghi, possa scegliere, vedendo tradotti in nuovi oggetti di largo consumo gli sforzi fatti giornalmente per la raccolta differenziata».

Questo è il sesto progetto messo in campo da Regione e Revet dopo i protocolli firmati di recente con Corepla per diffondere il ri-acquisto di altre cinque tipologie di "Ri-prodotti in Toscana": arredi per esterni, particolari per automotive, pannelli fonoassorbenti, profili per prefabbricati e pallets.

I casalinghi realizzati dalle due aziende toscane - Utilplastic è stata partner di Revet fin dalla fase di ricerca e nelle varie prove dei prototipi - sono ottenuti mediante la selezione e il trattamento di rifiuti plastici quali vaschette, sacchetti di polietilene, imballaggi plastici d'uso alimentare, pellicole d'imballaggio: questi sono trasformati da Revet in granuli che poi vengono lavorati da Utilplastic, miscelandoli con una piccola percentuale di plastica industriale post-produzione (gli scarti di lavorazione) e infine stampati in serie nei prodotti finali.

L'obiettivo raggiunto è quello di un materiale stabile in tutta la fase di lavorazione, con oggetti praticamente indistinguibili da analoghi prodotti realizzati partendo dalla materia vergine. Per l'aspetto commerciale sono in corso contatti con la grande distribuzione toscana, così da realizzarne la vendita in tutta la regione garantendo la "filiera corta": i passaggi raccolta differenziata-trattamento-riprodotto saranno fatti nell'ambito territoriale più ristretto, con minori distanze di trasferimento e quindi minori impatti.

«Questo nuovo progetto lo abbiamo chiamato "da casa a casa" - ha dichiarato Valerio Caramassi, presidente di Revet SpA - per indicare in modo preciso la possibilità del cittadino di ri-acquistare prodotti realizzati con parte della plastica che lui stesso ha separato in casa e consegnato ai vari sistemi di raccolta. A differenza degli acquisti verdi (i GPP, per i quali la Regione ha stanziato gli incentivi) dove il materiale conferito separatamente dal cittadino e trasformato da Revet può essere riacquistato unicamente dal Comune come arredi per esterni (flusso della materia da cittadino ad istituzioni) o della plastica che Revet processa ed invia a imprese che realizzano componenti di prodotti complessi quali scooter o pannelli fonoassorbenti (flusso della materia da cittadino ad imprese), in questo caso il rifiuto differenziato torna a colei/colui che ha separato la plastica all'origine (da cittadino a cittadino) offrendo la possibilità diretta di riacquisto di un oggetto che da casa ha preso il via con la corretta separazione e a casa ritorna come oggetto riutilizzabile».

«Per la produzione degli oggetti della linea Less Waste More Life (meno rifiuti, più vita) - ha precisato il titolare di Utilplastic, Massimo Desideri - utilizziamo un materiale che deriva dai rifiuti post-consumo, la parte meno nobile delle plastiche, che fino ad oggi era destinato a finire in discarica o al recupero energetico. Siamo i primi a sperimentare l'uso di questi materiali per oggetti casalinghi e non per usi indiretti quali componentistica in edilizia o altro. Nel progettarli abbiamo anche scartato l'idea di renderli cromaticamente più accattivanti, perché significava utilizzare una colorazione artificiale in contrasto con la filosofia del progetto. I nostri articoli sono ‘belli dentro', la loro estetica sta nel valore aggiunto che si portano dentro».

«Ogni accessorio è diverso dagli altri, perché nella sua fibra ci sono le tracce di milioni di cose passate per centinaia di mani, - prosegue Desideri - e con la sua essenzialità estetica rendiamo omaggio alla sua unicità. Abbiamo lavorato passo dopo passo con i tecnici di Revet finchè non siamo riusciti ad ottenere un materiale che ci permette buone performances evidenziate dai controlli di qualità in ogni fase della trasformazione. A Francoforte porteremo questi oggetti, ma anche i rifiuti toscani dai quali derivano perché vogliamo sia netta la percezione dei visitatori di Fiera Ambiente di qual è la materia dalla quale Revet e noi siamo partiti».

 

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