[10/02/2011] News

Un quadro strategico comune europeo per la competitività e l'innovazione

LIVORNO. La Commissione europea propone un "Quadro strategico comune"- inserito in un Libro Verde - relativo all'attuale programma quadro di ricerca (7° PQ), il programma quadro per la competitività e l'innovazione e l'Istituto europeo dell'innovazione e della tecnologia (Eit).

E lo fa con l'intento di creare un insieme coerente di strumenti di finanziamento lungo l'"intera catena dell'innovazione", dalla ricerca fondamentale all'immissione sul mercato di prodotti e servizi innovativi, sostenendo anche l'innovazione non tecnologica (ad esempio nel settore del design e della commercializzazione). Tanto che si ripropone entro il 2011 di presentare una proposta legislativa relativa alle spese di ricerca e innovazione nell'ambito del futuro bilancio Ue dopo il 2013.

Dunque la Commissione europea ieri ha aperto il processo di consultazione (gli interessati hanno tempo fino al 20 maggio 2011 per rispondere alla consultazione) in merito a cambiamenti importanti del finanziamento della ricerca e dell'innovazione dell'Ue al fine di agevolare la partecipazione, rafforzare l'impatto scientifico ed economico e migliorare la redditività.

Nel Libro verde la Commissione pone le basi per una radicale semplificazione delle procedure e delle regole al fine di ottimizzare il contributo del finanziamento Ue della ricerca e dell'innovazione a favore dell'Unione della innovazione e della strategia "Europa 2020". In tale contesto pone il "quadro strategico comune" caratterizzandolo di tre elementi principali.

Innanzitutto una chiara focalizzazione su tre obiettivi collegati: dotare l'Ue di una base scientifica di importanza mondiale; stimolare la competitività in tutti i settori; e affrontare sfide importanti come i cambiamenti climatici, la sicurezza energetica e alimentare, la sanità e l'invecchiamento della popolazione.

In secondo luogo rendere gli investimenti Ue più interessanti e agevolare l'accesso dei partecipanti a tali strumenti, grazie, ad esempio, a uno sportello unico presso cui i partecipanti possano ottenere consigli e sostegno lungo l'intero processo di finanziamento. Cerca, dunque, di offrire un insieme unico e semplificato di strumenti di finanziamento che riguardano l'intera catena dell'innovazione, tra cui la ricerca fondamentale, la ricerca applicata, la collaborazione tra università e industria o l'innovazione a livello di imprese.

In terzo luogo le procedure per rendere conto dell'utilizzo dei fondi percepiti saranno molto più semplici e coerenti. Ciò potrebbe comportare, ad esempio, un ricorso più frequente ai pagamenti forfettari.

La semplificazione, inoltre potrà agevolare e rendere più efficace il controllo finanziario dell'uso dei soldi dei contribuenti dell'Ue.

Altre idee presentate nel Libro verde riguardano ulteriori progressi nella messa in comune dei finanziamenti nazionali a favore della ricerca degli Stati membri; migliori collegamenti con i finanziamenti a favore della coesione; utilizzo dei finanziamenti UE per incentivare gli appalti pubblici; maggiore ricorso ai riconoscimenti; ulteriore rafforzamento del ruolo del Consiglio europeo della ricerca e degli strumenti finanziari quali il meccanismo di finanziamento con ripartizione dei rischi (Rsff), le garanzie sui prestiti e gli investimenti in capitale di rischio; e l'elaborazione di un insieme di indicatori di prestazione per misurare il successo del finanziamento della ricerca e dell'innovazione dell'Ue.

L'attuale programma quadro di ricerca è dotato di uno stanziamento pari a 53 miliardi di euro (2007-2013). Finora sono stati finanziati oltre 9 000 progetti. Sulla base di uno studio si ritiene che i progetti selezionati nel 2011 ai fini del finanziamento creeranno fino a 165 000 posti di lavoro.

Invece, il programma quadro per la competitività e l'innovazione è dotato di uno stanziamento pari a 3,6 miliardi di euro (2007-2013) e ha consentito di finanziare oltre 100 000 Pmi mediante garanzie sui prestiti ma anche progetti pilota innovativi in materia di Tic.

Mentre l'Eit (l''Istituto europeo che ha il ruolo di incentivare l'innovazione) ha beneficiato di 309 milioni di euro del bilancio UE per il periodo 2007-2013.

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