[11/02/2011] News

Catastrofi (pił o meno) naturali: Cina e Usa sono in testa alla classifica

FIRENZE. Il Centro Euro-Mediterraneo per i cambiamenti climatici (Cmcc), ha organizzato un convegno sull'economia delle calamità naturali e la riduzione degli impatti, che è in corso a Venezia. Dai dati presentati durante l'evento emerge che in cima alla classifica ci sono Cina e Usa, sia per i danni economici che per il numero di disastri. Tra nord e sud del Pianeta, analizzando il numero di eventi naturali estremi, non ci sono grandi differenze ma la disparità aumenta a svantaggio del sud quando si calcolano gli impatti.

Secondo Carlo Carraro, direttore scientifico del Cmcc e della Fondazione Eni Enrico Mattei, «le catastrofi naturali sono state particolarmente intense nel corso del 2010. Proprio dalle serie storiche, emerge infatti che gli eventi sono innegabilmente crescenti mentre gli impatti a livello globale sono decrescenti, sia per il numero di morti che per le conseguenze delle malattie».

Altro aspetto trattato durante il convegno è quello della quantificazione dei danni, che si conferma un'operazione difficile. Si possono calcolare i premi pagati dalle assicurazioni, oppure le infrastrutture distrutte, «ma quello che diventa una cifra- ha ripreso Carraro- è il prezzo delle cose e non il valore delle attività, e sicuramente non quello di una vita umana».

Anche dal convegno di Cmcc è emerso che gli impatti al suolo, degli eventi estremi talvolta dovuti ai cambiamenti climatici (conseguenti all'eccesso dei gas serra), si possono mitigare attraverso la prevenzione (miglioramento dei meccanismi di allerta) e adottando strategie di adattamento.

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