[15/02/2011] News

Berna: 51% di Si alla nuova centrale nucleare. Nidwalden: 80% di No al deposito di scorie nucleari

LIVORNO. Gli abitanti del Cantone di Berna hanno ribaltato di strettissima misura il No all'energia nucleare espresso solo qualche settimana fa dagli elettori del loro capoluogo che è anche la capitale della Svizzera, dando il via libera alla costruzione di una nuova centrale nucleare nel Cantone in sostituzione di quella di Mühleberg.

I paradossi del referendum bernese, al quale hanno partecipato poco più della metà degli aventi diritto, sono diversi ed evidenti: il 51% di Si (188.193 voti) alla nuova centrale nucleare sono per costruire un impianto nucleare che non dovrebbe fornire energia al più grosso centro del Cantone ed ai suoi dintorni; la sostituzione dell'attuale vetusto impianto, un reattore ad acqua bollente da 372 MWe nel sito di Mühleberg, in funzione dal 1971 e che dovrebbe essere chiuso nel 2022, si scontra con una fortissima opposizione maggioritaria nei centri urbani (49% e 179.279 voti, 53% a Berna e Bienne) e con il fatto che nessuno sa dove mettere le scorie nucleari attualmente stoccate a Mühleberg e quelle che verranno prodotte dalla dismissione del vecchio impianto.

Infatti, lo stesso giorno, in un altro referendum cantonale, gli abitanti del piccolo Cantone di Nidwalden, si sono opposti in massa alla realizzazione di un deposito di scorie nucleari a basso e medio livello di radioattività a Wellenberg: quasi l'80% di No (11.602 voti) contro il 20% di si (2.948 voti) a favore. I piani per realizzare un deposito di scorie a Wellenberg erano già stati bloccati da due referendum cantonali: nel 1995 e nel 2002. La Svizzera ha poi modificato la legge federale sul nucleare, eliminando la possibilità di veto con referendum cantonali al piano nazionale per l'energia atomica e le scorie, ma sarebbe necessario comunque un referendum nazionale.

Wellenberg è una delle sei regioni proposte dal governo elvetico per la realizzazione di deposito geologico profondo di scorie nucleari a bassa e media livello di radioattività. Le consultazioni pubbliche, tra le quali anche I referendum cantonali, fanno parte del procedimento di selezione del sito di stoccaggio sotterraneo promosso dall'Ufficio federale dell'energia (Ufe), che teoricamente avrà tempi lunghi, la conclusione è prevista tra il 2016 e il 2018, e che la netta opposizione a ospitare le scorie nucleari nel proprio cantone rischia di far diventare lunghissimi e di far saltare lo smantellamento delle vecchie centrali svizzere per sostituirle con impianti nuovi, come nel bernese. Secondo l'Ufe un referendum nazionale sui depositi di scorie non sarà possibile almeno fino 2017, ma la previsione, anche alla luce di quel che è successo nel Nidwalden, appare più che ottimistica.

Tornando al contrastato referendum del Cantone di Berna, che sconfessa il governo cantonale rosso-verde, che si era più volte espresso contro la sostituzione dell'attuale centrale atomica, situata a pochi chilometri dalla capitale, è fa felice il parlamento cantonale, a maggioranza di centro-destra, nasce dalla richiesta di autorizzazione a costruire nuove centrali nucleari a Mühleberg e Beznau da Axpo Group e Bkw Fmb Energie; alla fine del 2010, Axpo, BKW e Alpiq hanno unito le forze per lavorare insieme a progetti di nuovi reattori nucleari in Svizzera. Anche la votazione cantonale di Berna fa parte del processo di consultazione nucleare, ma anche quello non è vincolante, anche se la potente lobby del nucleare svizzero ed i suoi fornitori stranieri non ha risparmiato nessuno sforzo per ribaltare il voto antinucleare e pro-rinnovabili della Città di Berna ed ora saluta la striminzita maggioranza (in realtà poco più del 25% degli aventi diritto) come un indicatore del sostegno dell'opinione pubblica al progetto di sostituire il vecchio reattore del 1971.

In un comunicato stampa la Bkw, che gestisce la centrale di Mühleberg, ha detto che «Gli elettori hanno inviato un segnale» ed ha aggiunto che risultato «Rafforzare la risoluzione di Bkw di proseguire il progetto in contatto e dialogo con la comunità di Mühleberg e i comuni limitrofi, così come così con gli altri gruppi di interesse». In realtà la lobby nucleare svizzera ha solo tirato un sospiro di sollievo: il 51% potrebbe essere ribaltato da un referendum finale sul progetto che potrebbe essere indetto in un secondo tempo, come parte del processo di revisione e applicazione del nucleare svizzero e quando tutte le 6 aree indicate per realizzare un deposito di scorie nucleari avranno votato e il referendum del piccolo e conservatore Nidwalden è l'annuncio di una probabile debacle su tutti i fronti: anche gli elettori favorevoli al nucleare non vogliono le scorie nel loro Cantone. Il caso di Nidwalden è emblematico: solo lo scorso settembre, i nidwaldesi avevano respinto con il 64% dei voti l'iniziativa "per un'uscita a tappe dal nucleare" lanciata dal Partito socialista, sabato hanno detto no alle scorie di quello stesso nucleare nel loro verde giardino montano.

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