[21/02/2011] News

La Marcia dell’Africa verso carburanti più puliti

LIVORNO. Nei giorni scorsi Achim Steiner, direttore del Programma per l'ambiente dell'Onu (Unep) e Michelle DePass assistant administrator dell'Environmental protection agency  Usa (Epa) hanno inaugurato l'United Nations petrol station a Nairobi, in Kenya che prevede la produzione di un diesel meno inquinante e con un tenore di zolfo ridotto. L'iniziativa dovrebbe essere seguita da altri Paesi, in particolare nell'Africa orientale, e punta a migliorare la qualità dell'aria e a ridurre le emissioni di gas serra.

Secondo Steiner «Questo tipo di partnership, il cui obiettivo è quello di ridurre il livello di zolfo nei carburanti dei trasporti in Africa ed altrove, costituisce uno dei successi del Summit mondiale sullo sviluppo sostenibile del 2002. Il potenziale di questo progetto in termini di riduzione dell'inquinamento dell'aria e dell'ambiente è enorme. Il Green Economy report dell'Unep che sarà presentato questa settimana al Governing Council, stima che la riduzione del tenore di zolfo dei carburanti per i trasporti nell'Africa sub-sahariana potrebbe salvare fino a circa 1 miliardi di dollari all'anno in materia di sospese per la sanità. Questa è la prova che l'investimento nell'ambiente è raramente un fardello, ma è un modo intelligente e redditizio per assicurare la crescita economica moderna e sostenibile».

Il progetto è il risultato del lavoro della Partnership for clean fuels and vehicles (Pcfv) coordinato dall'Unep e sostenuto dai governi di Usa, Olanda, Canada e da altri partner. L'Unep spiega che «Il Pcfv si concentra su tre campagne mondiali: la riduzione dello zolfo nei carburanti, l'eliminazione della benzina al piombo e l'adozione di norme per i veicoli puliti».

I livelli di zolfo nel diesel e nella benzina variano considerevolmente nei diversi Paesi: numerosi di quelli sviluppati hanno già stabilito norme per arrivare ad un tenore di zolfo nei carburanti diesel  di 10 parti per milione (ppm), mentre il livello di zolfo in alcuni Paesi in via di sviluppo arriva fino a 10.000 ppm.

Grazie alla nuova iniziativa il Kenya ha stabilito uno standard di 500 ppm, altissimo per l'Ue ma che è solo il 5% del livello precedente nel Paese africano e il più basso di tutta l'Africa orientale, la Tanzania dovrebbe seguire presto l'esempio e la norma dovrebbe avere un impatto positivo anche nei Paesi neri quali il Kenya esporta il diesel, come Uganda, Burundi, Rwanda e Repubblica democratica del Congo (Rdc).

I combustibili a basso tenore di zolfo e senza piombo richiederebbero l'utilizzo di veicoli moderni di quelli in circolazione in Africa, quasi sempre scarti usati della virtuosa Europa.  Secondo le proiezioni la domanda mondiale di carburanti è destinata a raddoppiare entro il 2050. La maggior parte di questo aumento verrà dai Paesi in via di sviluppo e in un mondo dove già oggi la popolazione urbana supera quella rurale, i carburanti a basso tenore di zolfo permettono di ridurre i livelli di inquinanti in atmosfera nelle aree urbane, che secondo l'Organizzazione mondiale della sanità causano ogni anno  la morte prematura di circa 800.000 persone, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. Un recente studio della Banca mondiale dimostra che, se combinata con l'utilizzo di veicoli più puliti, l'adozione di carburanti a basso tenore di zolfo si tradurrebbe nell'Africa sub-sahariana in un risparmio annuo delle spese sanitarie di circa 6 miliardi di dollari e fra il 2010 e il 2020 questi risparmi potrebbero raggiungere i 43 miliardi di dollari».  

Secondo la direttrice dell'Epa Lisa Jackson «Con il passaggio a combustibili diesel a basso tenore di zolfo, i leader del Kenya sono al lavoro per garantire che la loro aria sia più pulita, per dare al loro popolo un futuro più sano e più prospero. L'Epa è stata una forte sostenitrice della Partnership for clean fuels and vehicles  e mi congratulo con il Kenya per aver dato l'esempio mostrando alle nazioni partner gli straordinari benefici per la salute che possono provenire da combustibili più puliti. Questo è un passo importante verso la riduzione dell'inquinamento dell'aria che respirano milioni di persone e continueremo a lavorare con il Kenya e gli altri paesi africani per fare progressi».

Il Pcfv sta lavorando con il governo e l'industria petrolifera del Kenya per vendere nelle grandi città, dove il consumo di carburante è generalmente elevato, solo gasolio a basso tenore di zolfo. Solo nella capitale Nairobi si consuma il 65% del totale di carburante del Kenya. «Il Kenya si è impegnato  a passare a combustibili più puliti e a basso tenore di zolfo - ha detto Magerer Lang'at, assistente del ministro per energia petrolio - Stiamo prendendo in considerazione l'adeguamento delle raffinerie di petrolio del Paese, il che ci permetterà di rispettare il target di  50 ppm, una pietra miliare non solo per il Kenya ma per l'Africa Orientale. Questo progetto è fondamentale per migliorare la salute del nostro popolo e la salute del pianeta».

Attraverso un global network  di governi, produttori di carburanti ed altre organizzazioni, il Pcfv ha già ottenuto progressi significativi nella riduzione dei livelli di zolfo nei carburanti: in Paesi come Brasile, Sudafrica, India e Indonesia sono già in atto, oppure sono in corso di approvazione, norme per 50 ppm o meno nelle grandi città. Per esempio, in Indonesia, l'ultimo diesel in vendita contiene solo il 2,5% della quantità di zolfo presente nei rifornimenti del 2005. Ad oggi, 99 paesi hanno adottato piani per ridurre i livelli di zolfo nel diesel a 50 ppm.

Nel 2002, quando la Pcfv è stata costituita, circa 82 Paesi utilizzavano ancora benzina con piombo, oggi sono solo 6 e tutti hanno in corso programmi phase-out, in collaborazione con la Pcfv. Uno studio dell'Unep del 2010 dimostra che un global phase-out dei prodotti petroliferi contenenti piombo si tradurrebbe in benefici per la salute equivalenti a mille miliardi di dollari l'anno, o circa il 4% del Pil  mondiale. In Africa, i risparmi sanitari sono stimati in 92 miliardi di dollari all'anno.

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