[24/02/2011] News

L'Egitto sospende il nucleare

LIVORNO. La rivoluzione egiziana che ha defenestrato l'eterno presidente Hosni Mubarak ha avuto subito due pesanti effetti politici a livello internazionale: l'autorizzazione al passaggio delle navi da guerra iraniane dal Canale di Suez per raggiungere il Mediterraneo e fronteggiare le coste dell'odiato Israele e la sospensione della procedura di gara internazionale per la costruzione della prima centrale nucleare ad Al Dabgha per produrre  energia elettrica.

Ne ha dato notizia il più importante giornale egiziano  Al Ahram, passato dal guardingo sostegno al regime di Mubarak all'adesione al nuovo regime rivoluzionario sotto (speriamo) temporanea tutela dei militari. Al Ahram spiega che «La gara sarà rinviata fino a quando la situazione politica in Egitto non si sarà stabilizzata, per garantire che il maggior numero di aziende da tutto il mondo possa entrare nella gara di appalto». Secondo quanto scrive "Beltone Financial" «Un consulente internazionale sta attualmente lavorando con il ministero dell'elettricità e dell'energia per identificare alter località a  Al Dabgha per la costruzione di un impianto nucleare e per sviluppare le necessarie infrastrutture».

Probabilmente si tratta di un rinvio a tempi lunghissimi, dato che la neonata democrazia egiziana ha tutt'altre cose da fare e da interessarsi (a cominciare dalla voragine nelle casse dello Stato lasciato dalla cricca cleptomane che lo governava) che buttare una montagna di dollari in un'impresa nucleare che interessava solo il regime di Mubarak, con il non nascosto obiettivo di dotarsi della bomba atomica che facesse da deterrente verso Israele e l'Iran e che rafforzasse l'egemonia egiziana in un mondo arabo ormai sconvolto dalle rivolte popolari e terremotato in tutti i suoi punti di riferimento politici.

Nel 2007, l'allora ministro dell'energia Hassan Younis annunciò i piani per costruire 10 centrali nucleari e spiegò che almeno uno di questi impianti sarebbe stato ad acqua pesante, cioè in grado di produrre le materie prime per realizzare un'arma nucleare. Da allora il regime egiziano ha firmato accordi per la costruzione di centrali nucleari e per la fornitura di attrezzature con la Cina e la Russia, m alla corte nucleare di Mubarak si sono presentate anche la corporation Usa Bechtel, e l'autorità nucleare della Corea del Sud. Ora la rivoluzione ha rimesso tutto in discussione.

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