[25/02/2011] News

Abbassato il rating Fiat, lo schiaffo di Standard & Poor's a Marchionne

LIVORNO. Premesso che non siamo affatto contenti della notizia e che non ci fidiamo molto delle società di rating, la "bocciatura" dello scorporo di Fiat da parte di Standard & Poor's merita una riflessione. Il problema, dal nostro punto di vista, non è tanto l'abbassamento del rating da BB+ a BB, ma le motivazioni.

Si parla - lo scrive il Sole24Ore - di «un business meno diversificato e focalizzato principalmente sulla produzione di auto in alti volumi»; «il business dell'auto ha un profilo di rischio più elevato di quello dei camion e delle macchine agricole»; «la scissione ha fatto perdere a Fiat il beneficio della diversificazione»; inoltre S&P considera il piano industriale 2010-2014 di Fiat «altamente ambizioso» perché basato «sulla generazione di grandi economie di scala e sull'espansione in mercati ad alto tasso di crescita», un piano ad alto «rischio di esecuzione» e che prevede «investimenti molto elevati» che potrebbero generare «nei prossimi due anni un free cash flow negativo in misura sostanziale», ovvero «oltre 2 miliardi di euro» con la conseguenza di «un aumento del debito finanziario».

C'è poi anche un problema di liquidità di Fiat «appena adeguata» alla luce dei 5,6 miliardi di euro di debiti in scadenza quest'anno e anche il «dichiarato interesse ad accelerare l'acquisizione di Chrysler» rappresenta un rischio, anche se attualmente «non è possibile quantificarne l'impatto finanziario».

Ognuno può leggere queste motivazioni come vuole, ma a noi pare uno schiaffo in faccia a Marchionne e alle sue strategie che non convincono proprio i suoi amati Stati Uniti. Lui dirà che Obama è dalla sua parte, ma noi restiamo dell'opinione che la politica di Fiat di scaricare sui lavoratori i problemi dell'azienda - che ha perso quote enormi di mercato non solo perché si vendono sempre meno auto, ma perché di quelle che si vendono molte poche sono Fiat - sia come minimo miope e lo ha capito persino S&P.

Ci pare invece che ci sia un gran problema di qualità delle auto che si vendono e per di più non si stia per niente spingendo sull'unica strada che potrebbe davvero rilanciare la Fiat: auto più ecologiche come brand da esportare in tutto il mondo.

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