[25/02/2011] News

Nucleare, trovata la sede per l’Agenzia

ROMA. Il ministro dello sviluppo economico, Paolo Romani, ha annunciato oggi dai microfoni di Radio Anch'io che «E' stata individuata la sede dell'Agenzia per la sicurezza nucleare. Il ritorno al nucleare e' un'assoluta proprita'. Prima e' stata installata l'Agenzia, ora la stiamo attrezzando con risorse e personale e abbiamo trovato la sede», anche se non ha rivelato dove ed ha dovuto ammettere che «Per partire ci sono ancora 23 scadenze che ci aspettano».

Il problematico rinascimento nucleare ad ostacoli italiano Romani lo riannuncia confermando un sospetto ed un'accusa delle associazioni ambientaliste: avverrà a danno delle energie rinnovabili. Secondo il ministro «Il fotovoltaico è molto incentivato ma ha una percentuale di efficienza energetica molto, molto bassa. E'giusto che si raggiunga l'obiettivo, ma c'è un sistema di certificati verdi che probabilmente va rivisto. Il ministro sta "guardando con grande attenzione a questo problema. C'è un problema di truffe. Dal 2000 al 2010 sono stati pagati 20 miliardi in bolletta per aggiungere un 4% di energia rinnovabile».   Poi (ignorando tutti i dati portati nei giorni scorsi che contraddicono quei numeri) ha detto che «L'impatto degli incentivi alle rinnovabili è molto pesante» e quindi ha annunciato che è in preparazione «Un decreto legislativo che sarà pronto nei prossimi giorni», evidentemente a favore degli incentivi per un nucleare che probabilmente non vedrà mai la luce e contro le energie rinnovabili. Anche se Romani, dopo aver distrutto con i peggiori luoghi comuni le rinnovabili (chissà se pensava alle accuse del suo collega e coordinatore di partito Verdini...) ha detto che «L'obiettivo è di raggiungere entro il 2020 il 17% di produzione di energia da fonti rinnovabili».  Come questo (che è l'obiettivo datoci dall'Ue) sia possibile denigrando le rinnovabili e i relativi incentivi è un mistero, a meno che Romani non pensi di infilare nelle rinnovabili il nucleare che nel 2020 probabilmente non ci sarà.  

La cosa impressionante è la vera e propria schizofrenia del governo in campo energetico. Le cose sono due: o Romani smentisce oggi quel che ha detto ieri a Modena il suo sottosegretario Stefano Saglia al convegno "Una politica energetica per la crescita del Paese" organizzato da Confindustria Giovani, oppure il governo parla con lingua biforcuta e a seconda delle occasioni e per questo fa volutamente confusione.

Un comunicato dello stesso ministero spiega cosa ha dichiarato Saglia: «In questo delicato e drammatico scenario politico internazionale che ha ridotto la sicurezza e la stabilità dell'approvvigionamento energetico, la diversificazione delle fonti è particolarmente strategica. L'Italia possiede un enorme potenziale per le energie rinnovabili. Lo sviluppo di una filiera industriale di queste fonti è pienamente compatibile con il tessuto industriale italiano, caratterizzato per la maggior parte da piccole e medie imprese. Infine grazie agli investimenti in ricerca e innovazione tecnologica nelle tecnologie energetiche low carbon e con l'efficienza e il risparmio energetico sarà possibile raggiungere gli obiettivi di medio e lungo periodo di riduzione delle emissioni di anidride carbonica».

Sorgono spontanee due domande: la linea del governo è quella di Romani anti-rinnovabili ma al 17% nel 2020 o quella pienamente compatibile del low carbon di Saglia? Il sottosegretario approverà il decreto anti-incentivi alle rinnovabili e pro-nucleare che presenterà il ministro?

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