[25/02/2011] News

La rivoluzione di Storage, il materiale polivalente che ricarica l'auto

BRUXELLES. Il bollettino scientifico dell'Ue Cordis annuncia che nei prossimi tre anni un team di scienziati finanziato dall'Unione europea «Metterà a punto un nuovo materiale composito che potrebbe consentire di rendere gli stessi componenti dell'automobile fonti di energia per la stessa. Il team ritiene che lo stesso materiale potrà essere utilizzato per altri prodotti di uso quotidiano, quali telefoni cellulari e computer portatili».

Secondo William Bird, della direzione generale Research Surface Transport Unit della Commissione europea, il progetto Storage ("Composite structural power storage for hybrid vehicles") «Potrebbe essere una pietra miliare per lo sviluppo di nuovi materiali per i veicoli elettrici e elettrici ibridi. Lo scopo è quello di applicare e combinare le tecniche esistenti di stoccaggio di energia con componenti strutturali low weight, pratici, utile e innovativi. Il workplan di S & T altamente dettagliato da fiducia nella chiara visione dei partecipanti. Il consorzio è un buon mix di università, istituti di ricerca ed esperienza industriale. I partner sono molto forti, specialisti nel proprio campo, ma sono complementari e con comprovata competenza». Per questo l'Ue ha dato a Storage un finanziamento da 3,37 milioni di euro riguardante il tema "Trasporti" del Settimo programma quadro (7° PQ).

L'Imperial College London (Icl) ha avviato collaborazioni con team di ricercatori provenienti da Belgio, Germania, Grecia, Svezia e Gran Bretagna per produrre «Un materiale prototipo che possa essere utilizzato nei futuri veicoli elettrici ibridi in modo da accumulare e scaricare energia elettrica. Il materiale, che è resiliente, robusto e leggero, è estremamente adatto alla produzione di alcuni componenti delle autovetture».

Questo materiale composito, ottenuto dall'unione di fibre di carbonio e resina polimerica, potrà accrescere l'efficienza energetica delle vetture del futuro e renderle più compatte e leggere, aumentando anche gli intervalli tra le soste per ricaricare le batterie.

Il focus della ricerca proposta sono materiali che allo stesso tempo sopportano carichi meccanici mentre immagazzinare l'energia elettrica; va anche notato che questo obiettivo è distinto da quello di un risparmio di materiale e volume, come per una batteria flessibile o sagomatai. Anche se quest'ultima fornisce un'ulteriore ottimizzazione dello spazio all'interno di un componente, è ancora meccanicamente parassitaria e non veramente multifunzionale. La configurazione di "laminated architecture of fibre composites mirrors" per i dispositivi di stoccaggio della corrente elettrica, offre una straordinaria opportunità per lo sviluppo strutturale di materiali di stoccaggio. Le potenziali applicazioni sono numerose e diverse; essenzialmente qualsiasi componente load-bearing in un sistema che richieda energia elettrica».

Secondo Emile Greenhalg dell'Ick «I ricercatori sono entusiasti del potenziale di questa nuova tecnologia. Riteniamo che l'automobile del futuro, grazie a questo nuovo materiale composito, sarà in grado di ottenere l'energia necessaria dai suoi stessi componenti: dal tetto, dal cofano o addirittura dalle portiere. Lo stesso navigatore satellitare potrebbe essere alimentato dallo stesso materiale che costituisce il suo involucro».

Il team di Storage metterà anche a punto il materiale che andrà a sostituire il metallo che ricopre attualmente l'alloggiamento della ruota di scorta. Secondo gli scienziati, «Questa sostituzione dovrebbe ridurre di circa il 15% il peso complessivo della vettura e, quindi, migliorare in modo significativo la capacità di percorrenza delle future auto ibride». Il partner privato del progetto è la casa automobilistica svedese Volvo che da parte sua analizzando la possibilità di integrare questo componente sulle sue vetture prototipo, in modo da testarlo.

Secondo i ricercatori «Il materiale composito sarà in grado di accumulare e scaricare ingenti quantità di energia elettrica e renderà possibile ricaricare la vettura semplicemente collegandola all'impianto elettrico domestico del proprietario. Il materiale potrebbe essere utilizzato in futuro per produrre gli involucri di altri prodotti, quali, ad esempio, telefoni cellulari e computer. Rendendo superflue le ingombranti batterie attuali, il materiale consentirà la produzione di dispositivi di dimensioni ridotte e facilmente trasportabili».

Greenhalgh ha spiegato che «Sarà possibile avere un telefono cellulare sottile quanto una carta di credito, perché non richiede più una batteria voluminosa, o un computer portatile che, essendo in grado di ricavare energia dal suo stesso involucro, dovrà essere ricaricato a intervalli più lunghi. Siamo soltanto alla prima fase di questo progetto e la strada da percorrere è ancora lunga. Siamo convinti, però, del grande potenziale di che questo materiale».

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