[25/02/2011] News toscana

Discarica del Limoncino, il presidente della provincia di Livorno chiede aiuto al prefetto

LIVORNO. Quando sullo stesso binario si incanalano il diritto al lavoro e l'ambiente senza un'adeguata forma di governo, succede quello che in questi giorni è sotto gli occhi di tutti, in città: i residenti del Limoncino che protestano perché non vogliono la discarica di Monte La Poggia, la ditta titolare della concessione che questa mattina ha organizzato una manifestazione davanti al Comune di Livorno per chiedere di tornare a lavoro e la Provincia che scrive alla Prefettura.

Stamani infatti il presidente Giorgio Kutufà ha inviato una lettera al Prefetto di Livorno con allegate le due mozioni riguardanti la discarica del Monte La Poggia, discusse e votate nell'ultima seduta del Consiglio. La decisione è stata resa nota dal presidente nel corso dell'incontro con la delegazione di lavoratori del gruppo Bellabarba, ricevuta oggi a Palazzo Granducale.

Nella lettera al Prefetto il presidente evidenzia che "dalla lettura dei documenti si evince che l'ipotesi di sospensione dell'autorizzazione è stata largamente respinta e che nelle more rimane valida, pertanto, l'autorizzazione concessa ed è compito di chi è preposto alla tutela dell'ordine pubblico assicurarne l'esecuzione". All'incontro erano presenti l'assessore provinciale all'ambiente Nicola Nista e l'assessore alle attività produttive del Comune di Livorno, Darya Majidi.

I lavoratori erano accompagnati dai rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil, i quali hanno denunciato il protrarsi di una situazione che ormai da mesi impedisce ai dipendenti della ditta Bellabarba di svolgere il lavoro in condizioni di normalità. Kutufà ha espresso comprensione per i problemi esposti dai lavoratori ed ha sottolineato l'importanza della posizione assunta dal Consiglio Provinciale nella mozione approvata, presentata dai gruppi di maggioranza.

«Con la mozione si ribadisce la validità del progetto e si avvia un percorso che prevede la ricontrattazione dei codici e l'esecuzione di ulteriori approfondimenti sulla stabilità dell'
impianto attraverso uno stress test, dando, in questo modo, anche ampie rassicurazioni sulle questioni sollevate dai cittadini legate alla sicurezza», ha spiegato Kutufà.

Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente di Confindustria Andrea Gemignani che richiama al rispetto della legalità. «E' del tutto inutile invocare la competitività del territorio se, una volta rilasciata una regolare autorizzazione, si permette che ne sia impedito l'esercizio con comportamenti fuori dalla legalità. L'auspicio è quindi che l'atto del presidente della Provincia Kutufà, possa garantire finalmente il regolare svolgimento delle attività, senza ulteriori incertezze. Ciò per evitare che situazioni simili a questa, continuino a provocare un danno di immagine preoccupante, minando l'affidabilità del territorio nel suo complesso, e ripercuotendosi sulle attività economiche e sull'occupazione", ha dichiarato Gemignani.

Secondo la visione di Silvio Lami, capogruppo del Pdrc in consiglio provinciale «il problema dei rifiuti non deve diventare causa di cortocircuiti tra lavoro, ambiente e salute. Al contrario occorre che sia trattato in più sedi e con più soggetti alla ricerca di soluzioni condivise, superando gli inutili battibecchi, le posizioni propagandistiche tra politici, i presunti conflitti d'interesse tra amministratori, ditte e comitati di cittadini».

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