[01/03/2011] News toscana

A Firenze l’orgoglio dei parchi, ruolo universale e grande valore aggiunto

FIRENZE. In tempi duri, anzi durissimi, per le aree protette italiane è certamente una buona notizia che a Firenze, all'assemblea "per il rilancio dei Parchi" convocata dal Gruppo di San Rossore, «L'orgoglio di rappresentare una realtà importante per il Paese, di essere parte di un movimento che lega l'Italia alle esperienze internazionali più avanzate e costituisce una chance concreta per il futuro della nostra società», sia stato l'elemento che ha dominato i lavori ai quali hanno partecipato molti degli oltre 700 sottoscrittori dell'appello proposto da un nucleo di studiosi, operatori, amministratori e semplici cittadini, raccolti da Renzo Moschini e «Decisi ad alzare la voce per pretendere, per i parchi, maggiore attenzione da parte delle istituzioni, maggiore considerazione per il ruolo delicatissimo che svolgono, maggiore sostegno dall'intera società civile».

Una nota del Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano sottolinea che non si è parlato solo di tagli ai finanziamenti e risorse economiche, infatti il più sottolineato dagli intervenuti è stato proprio il  tema del ruolo identitario che i parchi hanno per molte aree geografiche e per il Paese intero.

L'assemblea fiorentina ha richiamato «Al valore dell'elaborazione e della messa in pratica di strategie per la qualità dei territori; dopo la denuncia di un disinteresse crescente dei livelli di governo che è sintomo di una crisi generale di valori per un Paese che sembra non voler credere neppure alle proprie straordinarie risorse». E per questi motivi più che di fondi si è parlato di piena integrazione dei parchi nel sistema istituzionale, di politiche territoriali coerenti con le scelte e le proposte delle aree protette, di valorizzazione e "rilancio", appunto, di una missione che può dare un contributo sostanziale all'affermarsi di una nuova economia. Tra gli esempi richiamati, per dare conto di questo contributo, vi è stato il lavoro comune delle tante aree protette raccolte in un'area vasta come quella dei "Parchi di Mare e d'Appennino", di cui ha parlato il presidente del Parco delle Alpi Apuane, Nardini, e che ha visto significativamente presenti, all'assemblea, i rappresentanti istituzionali delle tre regioni interessate (gli assessori Briano e Bramerini per Liguria e Toscana, il responsabile del settore Valbonesi per l'Emilia Romagna)».

Il presidente del Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano, Fausto Giovanelli, ha parlato di come sia necessario per i parchi, in una fase economica molto difficile, puntare ancor più sull'esemplarità e sul valore sperimentale del proprio lavoro: I parchi sono una metafora della difesa ambientale che ha assunto in ogni parte del mondo la forma di istituzione autonoma che appartiene ormai al senso comune e la cui utilità è generalmente riconosciuta. Per un Paese come il nostro il valore dei parchi è centinaia di volte più elevato di quanto rappresentato da quello 0,03 per mille del Pil con il quale vengono sostenuti. Occorre che i parchi stessi sappiano accompagnare questa crescita del loro ‘valore' con la creatività e la capacità d'iniziativa, per incrementare la buona competitività dei rispettivi territori». E a proposito del Gruppo di San Rossore, composto da oltre 500 amministratori, operatori e volontari dei parchi, studiosi e progettisti, ambientalisti, esponenti politici e sindacali, semplici cittadini, al fine di chiamare l'opinione pubblica, i movimenti e le istituzioni italiane a una forte reazione per la salvezza e soprattutto per un grande rilancio del sistema delle aree protette italiane, Giovanelli ha auspicato «Che sappia proporsi come "presenza culturale, come gruppo di pensiero in grado di esprimere una pressione basata sulla forza delle idee, sulla capacità di parlare non solo agli addetti ai lavori ma all'intera società».

Torna all'archivio