[03/03/2011] News

Scarichi acque reflue e impatto acustico: il governo vara un decreto per la semplificazione amministrativa a vantaggio delle Pmi

FIRENZE. Il Consiglio dei ministri ha approvato oggi un primo pacchetto di interventi di semplificazione in materia di prevenzione degli incendi e di tutela dell'ambiente che intervengono su adempimenti onerosi per circa 2 milioni di Piccole e medie imprese (Pmi) italiane.

Per la prima volta in Italia viene concretamente affermato il principio di proporzionalità: gli adempimenti amministrativi vengono diversificati in relazione alla dimensione, al settore in cui opera l'impresa e all'effettiva esigenza di tutela degli interessi pubblici (in linea con lo Small Business Act adottato a livello comunitario).

«Il decreto sulla semplificazione approvato oggi dal Cdm segna in materia ambientale un importante passo avanti, allontanando dalle piccole e medie imprese una burocrazia costosa e inutile all'ambiente- ha sottolineato il ministro Stefania Prestigiacomo-  Liberando le aziende non inquinanti da pastoie amministrative, costi e scartoffie abbiamo reso un grande servizio ad una cultura dell'ambiente che non è nemica dell'impresa, un modo di intendere la difesa del territorio e delle risorse che attaccata severamente l'inquinamento ove esiste, ma non vessa chi non inquina con inutili pastoie e balzelli». Per le materie ambientali il decreto interessa la normativa sugli scarichi delle acque e l'inquinamento acustico. Per quanto riguarda gli scarichi con questo provvedimento bar, agenzie di viaggio, banche, uffici, alberghi, call center, gelaterie, centri culturali, club sportivi, strutture scolastiche, studi di informatica, ottici, e tante altre attività in teoria poco impattanti sull'ambiente, saranno equiparate alle abitazioni private, cioè non dovranno chiedere autorizzazioni e permessi preventivi (cioè i loro scarichi saranno assimilati ai domestici). Analoga logica è stata seguita per il rinnovo alle autorizzazioni agli scarichi per i quali era richiesto un rinnovo quadriennale. Oggi, se le caratteristiche del ciclo produttivo e dello scarico non cambiano e se gli scarichi non contengono sostanze pericolose, il rinnovo non è più richiesto (basta un'autocertificazione). Gli stessi criteri sono stati adottati per la semplificazione delle procedure sull'impatto acustico. Sono state così individuate una serie di attività a bassa rumorosità esentate dall'obbligo di presentazione della documentazione di impatto acustico ma viene comunque mantenuto l'obbligo di predisporre tale documentazione per l'esercizio di determinate imprese (ristoranti, bar, pizzerie etc.)  che utilizzano impianti di diffusione sonora o svolgono manifestazioni con diffusione di musica o l'utilizzo di strumenti musicali. «Grazie a questo provvedimento il sistema delle piccole e medie imprese risparmierà circa 1 miliardo l'anno in costi burocratici, costi che non aiutavano per niente l'ambiente» ha concluso Prestigiacomo. 

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