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Giovanni Marin

Giovanni Marin

Giovanni Marin è professore associato di Economia Applicata presso il Dipartimento di Economia, Società e Politica dell’Università di Urbino ‘Carlo Bo’ e membro del centro di ricerca SEEDS. Ha conseguito la laurea in Economia presso l’Università di Ferrara e il dottorato di ricerca in Economics, Markets and Institutions presso l’Istituto di Alti Studi IMT Lucca. Si occupa di innovazione ambientale, politica ambientale e di modelli input-output ambientali per la valutazione degli impatti ambientali del consumo.

Archivio notizie di Giovanni Marin

18 Nov, 2020
Molteplici transizioni si stanno già incrociando: demografica, tecnologica, fiscale e finanziaria. Come affrontarle tutte insieme? Mettendo al centro il lavoro e (dunque) politiche formative adeguate
Con l’approvazione del Green deal da parte dell’Europarlamento, l’Unione europea si impegna in un cambio di passo verso una transizione verde: con i suoi oltre 1.000 miliardi di euro di budget per il periodo 2021-2027 (oltre a circa un terzo dei fondi del Recovery fund ‘Next generation Eu’, pari a 250 miliardi, per il periodo 2021-2024), il Green deal fissa obiettivi ambientali molto ambiziosi, da raggiungere attraverso una strategia di crescita economica inclusiva basata sull’innovazione. L’ambizione del Green deal europeo però va oltre il (rilevante) valore economico delle risorse dedicate…

27 Nov, 2018
Mentre la Francia è paralizzata dalla protesta dei “Gilet gialli”, l’Ocse riflette sugli strumenti a disposizione per governare il passaggio alla green economy
Dal 27 al 29 novembre 2019 l’Ocse (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) organizza a Parigi un interessante convegno dal titolo “Inclusive solutions for the green transition: competitiveness, jobs/skills and social dimensions”. L’evento fa coincidere la conferenza annuale del Ggkp (Green growth knowledge platform) con l’evento annuale dell’Ocse nell’ambito del Forum Ggsd (Green growth and sustainable development). Acronimi a parte, il tema del convegno e il luogo, Parigi, richiamano avvenimenti di pochi giorni fa: i “Gilet gialli”, un movimento di cittadini francesi, s…

20 Lug, 2018
La transizione verde può essere collegata a migliori condizioni (economiche) lavorative, ma al tempo stesso richiede un investimento complementare nel sistema educativo
Secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) delle Nazioni Unite, il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi consentirà entro il 2030 la creazione di 24 milioni di posti di lavoro a livello globale, a cui si potrebbero aggiungere altri 6 milioni di posti di lavoro grazie alla transizione ad una economia circolare. L’aumento atteso di occupazione risulta dall’effetto netto di un forte aumento dell’occupazione in alcuni settori (es. energie rinnovabili e costruzioni) e di una contrazione in industrie basate sui combustibili fossili (es. estrazione e raffinazion…

10 Mar, 2017
Una delle più importanti sfide si gioca nel settore dei beni durevoli che necessitano di molta energia nella fase di utilizzo, come le automobili o gli elettrodomestici
Le parole d'ordine 'europee' per lo sviluppo sostenibile sono cambiate negli ultimi anni. Nel Rapporto sullo Stato dell'Ambiente (State of the Environment Report) pubblicato nel 1995 dall'Agenzia Europea dell'Ambiente, l'attenzione era concentrata sulla riduzione dei danni alla saluta umana e agli ecosistemi derivanti dall'inquinamento di aria, acqua e terra. Negli stessi anni, le politiche ambientali messe in atto dalla Commissione Europea e dagli stati membri erano principalmente finalizzate a limitare gli scarti inquinanti derivanti dalle attività di consumo e produzione. I singoli inquina…