[03/10/2006] Comunicati

Finanziaria, tutti i numeri per la sostenibilità

ROMA. Qualcosa è cambiato. In favore dell’ambiente. Dopo i cinque anni del ´governo dei condoni´, questa esecutivo sta per varare una finanziaria (anche se avrebbe potuto fare di più) che prevede indirizzi significativi sul piano della sostenibilità. Si parte con 600 milioni di euro in tre anni per la lotta ai gas serra. Poi, interventi per la difesa del mare (30 milioni in 3 anni) e di contrasto all´abusivismo nei parchi (9 mln in 3 anni). E ancora un fondo per lo sviluppo sostenibile e un piano d´azione nazionale sugli ´acquisti verdi´.

Al ministero vengono anche rifinanziati capitoli come la legge sulla difesa del suolo (200 milioni) e i parchi (20 milioni in piu´). Da sottolineare il programma nell’ambito della lotta all’abusivismo che prevede l’attuazione di un programma triennale di interventi di demolizione delle opere abusive appunto nelle aree protette nazionali (3 mln di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009).

Una manovra, come detto, che va sulla strada giusta, come ha sottolineato anche Legambiente dalla quale, proprio sulla finanziaria, erano venute preoccupate sollecitazioni al governo.

Ora che cosa ne pensa?
«Il giudizio è positivo – dice Roberto Della Seta – Nella finanziaria c’è molto di quello che noi chiedevamo per l’ambiente e sull’energia c’è moltissimo, è la parte più innovativa: risparmio, incentivi, energie alternative»

E per il resto delle politiche ambientali?
«Ci sono i 200 milioni di euro per il rispetto del protocollo di Kyoto che sono importanti. E in una situazione drammatica per i conti pubblici, aumentare i soldi per i parchi e per la difesa del suolo ci sembra una cosa da apprezzare molto. Poi c’è la graduazione del bollo sulle auto e sui Suv che è una misura efficace e che va nella giusta direzione. Mentre non siamo d’accordo sull’esenzione completa del bollo degli euro 4, perché più che una misura ambientale ci sembra un regalo alle case automobilistiche. Nel complesso il nostro giudizio non può che essere positivo, sulle politiche ambientali il cambio rispetto al passato è evidente».

Soddisfatto anche il sottosegretario all’economia Paolo Cento, dei Verdi: «è una Finanziaria di svolta – ha dichiarato - che ridistribuisce la ricchezza verso i ceti medio-bassi e che attua finalmente politiche per l´economia ambientale: incentivi per i pannelli solari, per rottamare vecchi frigoriferi, una tassa proporzionale per l’inquinamento delle auto» E Cento non risparmia una stoccata all’opposizione: «il centro destra che minaccia la piazza in realtà e´ rimasto spiazzato dall´effetto di questa Finanziaria nel nostro paese».

Per Michele Candotti, segretario generale del Wwf Italia, si tratta di «un provvedimento molto positivo»., soprattutto perché il governo dirotta i 1.400 milioni di euro destinati al ponte sullo Stretto, ad investimenti per il Sud.. «C’era bisogno di una radicale correzione di tiro – dice il Segretario del Wwf Italia - non certo del ponte sullo Stretto di Messina, che sarebbe stato un monumento allo spreco».

Ecco infine il giudizio di Sbilanciamoci!, attraverso il suo portavoce Giulio Marcon. Il commento è sostanzialmente positivo, anche se l’invito è a «fare di più».

«Finalmente – comincia Marcon - una politica fiscale più equa e maggiori risorse per singoli interventi di politica sociale ed ambientale».

«Un passo in avanti – prosegue - rispetto al Dpef e alla bozza iniziale e un segnale di cambiamento dalla politica economica del precedente governo. Si colpiscono però ancora una volta sanità ed enti locali, mentre rimangono insufficienti i fondi per la spesa sociale ed ambientale e soprattutto e - conclude Marcon - manca un disegno complessivo di rilancio di un’economia diversa, sostenibile e di qualità».

Tra le cose più apprezzate da Sbilanciamoci!: in campo fiscale, il parziale ritorno di una maggiore progressività, la maggiore tassazione delle rendite, la tassazione dei SUV; in ambito sociale, il maggiore finanziamento del Fondo per le Politiche Sociali, il finanziamento del Fondo per la non autosufficienza, il piano per gli asili nido, il passaggio del Tfr all’Inps, l’esclusione di provvedimenti sulle pensioni, le maggiori risorse per la ricerca e l’università, il fondo per politiche di integrazione sociale per gli immigrati; in ambito ambientale, un relativo aumento dei fondi per l’ambiente e il finanziamento di singoli interventi come la rottamazione di frigoriferi e caldaie obsolete con detrazioni e incentivi per l’installazione di pannelli fotovoltaici.

Fra le note dolenti, i tagli ad enti locali e a sanità per 7,3 miliardi (con l’odioso ticket sulle visite - per i casi lievi - al pronto soccorso), tagli che significheranno meno servizi pubblici o più spese per i cittadini; le spese militari che non vengono toccate e le risorse per la cooperazione allo sviluppo modestissime.

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