[03/08/2007] Urbanistica

Ecolabel per il turismo: l’Italia in testa con 51 strutture

LIVORNO. Mentre ferve la discussione sulla crisi, qualità e la competitività del nostro turismo, aumentano le strutture turistiche italiane con certificazione ambientale. Il Comitato italiano Ecolabel-Ecoaudit informa che «aumentano le richieste di certificazione e aumentano le strutture che ottengono il marchio europeo di qualità ecologica Ecolabel, istituito dall’Unione Europea per identificare i prodotti e i servizi più rispettosi dell’ambiente».

Tra maggio e giugno hanno ottenuto il marchio Ecolabel europeo due campeggi toscani, 15 strutture ricettive in provincia di Trento, una in Sardegna e una in Puglia. Dal 2004 a oggi, a livello italiano, sono 51 le strutture turistiche che si fregiano dell’Ecolabel europeo e rappresentano un quarto delle intere certificazioni in Europa. Capofila è il Trentino Alto Adige, con 19 strutture ricettive certificate, e il 69% delle licenze emesse è al nord, nonostante le strutture turistiche siano più diffuse al Centro (che ha il 24% di certificazioni) e al Sud (con solo il 7%).

«Questi risultati – dice Gianni Silvestrini, presidente della sezione Ecolabel italiana - indicano che la strada della valorizzazione ambientale delle strutture turistiche garantita dalla certificazione europea Ecolabel rappresenta, e rappresenterà sempre di più in futuro, un importante fattore competitivo».
Più diffuso l’ecolabel volontario di Legambiente Turismo, che fa parte del network europeo Visit, che ha superato i 300 ecoalberghi aderenti.

A leggere questi dati, che rivelano un seppur modesto primato italiano, viene da chiedersi come sia stata valutata la qualità delle strutture di altri paesi europei che pure, si dice e si scrive, ne hanno da vendere e la usano come arme concorrenziale verso l’Italia. E soprattutto non si capisce perché, se questa qualità e sostenibilità è così diffusa, praticamente solo qualche mosca bianca richiede la certificazione Ecolabel.

Intanto dall’Elba arriva la notizia che il comune di Marciana Marina ha avuto la certificazione Emas, che prevede precisi impegni in campo ambientale da osservare e conseguire, e per il più piccolo comune della Toscana l’impegno sarà duro dato che è l’unico all’Elba ad essere sprovvisto di depuratore, che ha una raccolta differenziata di appena il 13% (che rappresenta però la terza performance migliore tra gli otto comuni elbani!) ed è forse il territorio della Toscana con la più alta concentrazione urbanistica, visto tutta la parte pianeggiante dei suoi 5,5 kmq è già quasi interamente occupata da abitazioni, di cui la stragrande maggioranza sono seconde case.

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