Fotovoltaico e agricoltura protagonisti nella lotta ai cambiamenti climatici

[16 Giugno 2015]

Agricoltura sostenibile per limitare gli effetti dei cambiamenti climatici in Senegal, uno dei Paesi che più di altri subisce le conseguenze del riscaldamento globale, pur non contribuendo a provocarlo. Un esempio di buona pratica che l’Ong Green Cross sta mettendo in atto in due regioni della valle del fiume Senegal, Saint Louis e Matam, e che sarà presentato e discusso il 17 e 18 giugno a Milano, in occasione del workshop “Cambiamenti climatici, agricoltura e sicurezza alimentare nei Paesi in Via di Sviluppo”. Organizzato in occasione di Expo 2015 dal Politecnico di Milano e dal ministero dell’Ambiente, l’incontro riunisce esperti del mondo della cooperazione e dell’università per mettere a confronto gli approcci e le tecnologie più efficaci per la riduzione delle emissioni di CO2 nel settore agroalimentare. Tra i relatori, il direttore generale della Cooperazione allo sviluppo Giampaolo Cantini, il direttore generale per lo Sviluppo sostenibile del ministero dell’Ambiente Francesco La Camera e la responsabile sostenibilità di Expo Milano 2015 Gloria Zavatta.

Elio Pacilio, presidente di Green Cross Italia, illustrerà la significativa esperienza del progetto “Freddas – Terre di confine, avviato in Senegal con il contributo della Cooperazione italiana allo Sviluppo, con cui sta rivoluzionando il modello produttivo e la vita delle comunità dei villaggi rurali, introducendo una serie di iniziative per ridurre gli usi idrici sproporzionati e gli impatti ambientali derivanti dall’utilizzo del gasolio. Tra le sfide vinte da Freddas, coltivare terreni a rischio desertificazione con l’uso di tecnologie innovative basate su fonti rinnovabili ampiamente disponibili in loco, come il fotovoltaico e le elettropompe ad alta efficienza per l’irrigazione.

Con il progetto sono stati realizzati due impianti fotovoltaici da 100 kWp e 50 kWp, necessari per l’alimentazione dei nuovi sistemi di irrigazione goccia a goccia, che utilizzano sia l’acqua superficiale del fiume Senegal tramite un apposito meccanismo di captazione, sia quella proveniente dalla realizzazione di due pozzi di profondità. Un approccio capace di rendere possibile la coltivazione di 60 ettari di terreno, riducendo il consumo idrico del 70%, e di assicurare il fabbisogno alimentare di oltre 5.000 persone nei villaggi di Bokhol e Gouriki Samba Diom. Altro successo la riduzione di circa il 35% dei costi di produzione, grazie al quasi azzeramento delle spese energetiche derivanti dall’uso del diesel tradizionale. Tecnologie e know how replicabili anche in altre zone del Paese, che consentiranno un significativo ampliamento delle terre coltivate, delle attività di conservazione e trasformazione dei prodotti agricoli, con rilevanti effetti sulla sicurezza alimentare, sulla salute e sulla riduzione di emissioni di gas a effetto serra, responsabili dei cambiamenti climatici.

«Un contributo per affrontare i temi dello sviluppo sostenibile con la corretta applicazione di tecnologie, esperienze e buone pratiche, che sicuramente potrà arricchire le riflessioni e i contenuti in vista della Conferenza sul Clima di Parigi», ha commentato il presidente di Green Cross Italia Elio Pacilio.