Rossi: «Il 70% dei 16-65enni italiani sotto la soglia minima di conoscenza dell’italiano»

L’analfabetismo funzionale è anche un’emergenza sanitaria?

Ars: «L’impatto stimato del basso livello di istruzione in Toscana in un anno è tra i 70 e i 110 decessi per 100mila persone»

[19 Ottobre 2016]

L’italiano rappresenta oggi la quarta lingua più studiata nel mondo, e un vero strumento di soft power per il nostro Paese, mezzo di trasmissione all’estero non solo della nostra cultura ma anche gancio formidabile per commercio e investimenti. Le difficoltà però non mancano, a partire da quelle in patria.

Durante gli Stati generali della lingua italiana svoltisi ieri in Palazzo Vecchio, a Firenze, il presidente della Regione Toscana ha ricordato come tra i problemi più acuti la nostra lingua si trova ad affrontare c’è «quell’analfabetismo di ritorno certificato da recenti studi dell’Ocse, che pongono il 70% degli italiani tra i 16 e i 65 anni al di sotto di quella soglia minima di conoscenza e utilizzo della propria lingua necessaria per vivere e lavorare bene».

I dati citati dal presidente sono quelli inerenti la dimensione dell’analfabetismo funzionale più volte documentati anche sulle nostre pagine, che presentano «ovvi riflessi sullo stesso processo democratico» ma suggeriscono criticità di più ampio profilo, non ultimo quello sanitario.

Indicazioni al proposito, che sarebbero meritevoli di ulteriori e specifici approfondimenti, si trovano all’interno della Relazione sanitaria regionale 2015 recentemente pubblicata dall’Agenzia regionale di sanità (Ars).

Relazione che ha riguardato 3.744.398 persone – l’ammontare della popolazione toscana –, individuando infine la Regione come una di quelle italiane dalla mortalità più bassa, con 768 decessi ogni 100mila abitanti (802 in Italia), ma individuando anche il dirompente effetto delle disuguaglianze sul tasso di mortalità. Non ultimo, disuguaglianze in fatto d’istruzione.

Come sottolinea infatti l’Ars, la cultura è un’arma trascurata a favore della salute: «L’impatto stimato del basso livello di istruzione in Toscana in un anno – documenta l’Agenzia – è tra i 70 e i 110 decessi per 100mila persone. Se tutti i toscani avessero i tassi di mortalità dei più istruiti si eviterebbero annualmente dai 2.500 ai 4mila decessi». L’ingombrante diffusione dell’analfabetismo funzionale, oltre a comportare crescenti difficoltà a interpretare e muoversi in una società sempre più complessa, molto prosaicamente significa anche non comprendere cosa c’è scritto su un bugiardino di un medicinale. Una dinamica che inevitabilmente comporta crescenti difficoltà, anche in ambito sanitario: non bastano gli Stati generali della lingua per affrontarle.