Costa Concordia: continua il monitoraggio ambientale Arpat

[14 Luglio 2014]

ARPAT fino dai giorni immediatamente successivi al naufragio della Costa Concordia presso l’isola del Giglio nel gennaio del 2012 ha effettuato costantemente attività di monitoraggio ambientale, tempestivamente pubblicate sul proprio sito Web (vedi sezione dedicata http://www.arpat.toscana.it/attivita/supporto-tecnico-scientifico/emergenze-ambientali/naufragio-nave-costa-concordia

Questa attività continuerà, e verrà intensificata,  durante la fase di rigalleggiamento del relitto (refloating) prevista a partire da lunedì 14 luglio e del successivo trasferimento (towing) a Genova. ARPAT continuerà, quindi, a pubblicare nelle medesime pagine del proprio sito web tutte le informazioni di cui dispone in proposito,  ai fini di una efficace e trasparente comunicazione istituzionale.

In particolare ARPAT durante il rigalleggiamento, utilizzando un approccio già positivamente sperimentato durante le operazioni di parbuckling, effettuerà campioni puntuali in alcune postazioni prossime al relitto e in aree contigue. Inoltre, nel caso di presenza  di correnti marine  verso sud, verrà installato un autocampionatore, sulla testata del molo est (faro rosso), che acquisirà aliquote di acqua di mare durante le fasi di rigalleggiamento vere e proprie, con una cadenza stimata in 1 aliquota/3 ore,m per poter ricostruire la situazione delle acque in funzione del tempo. Al termine delle operazioni verranno realizzati campioni medi compositi rappresentativi di 12 ore di attività. Eventuali variazioni della tempistica delle operazioni si ripercuoteranno in una diversa programmazione di acquisizione delle aliquote da parte dell’autocampionatore.

I campioni d’acqua prelevati saranno sottoposti in laboratorio ad analisi, seguendo un profilo analitico complesso; saranno ricercati, in particolare, i seguenti parametri: Idrocarburi C10-C40, Solventi, Metalli, Ftalati, Tensioattivi, metalli,  Nutrienti, Test di tossicità (vibrio fisceri), Parametri microbiologici.

Per quanto riguarda i limiti di riferimento ed i metodi analitici adottati, che garantiscono un’elevata affidabilità dei risultati,   si rinvia alle informazioni pubblicate nella citata sezione del sito Web http://www.arpat.toscana.it/attivita/supporto-tecnico-scientifico/emergenze-ambientali/naufragio-nave-costa-concordia/dati-monitoraggio .

Al fine di garantire anche un monitoraggio continuo delle condizioni delle acque marine, oltre ai campionamenti puntuali, si prevede di posizionare il battello Poseidon in testata del molo est (faro rosso) sul quale è installata  una  sonda multiparametrica  che misurerà e registrerà, su intervalli di tempo prefissati,  i principali parametri chimico fisici delle acque, come pH, conducibilità, ossigeno disciolto, etc. permettendo di rilevare eventuali alterazioni macroscopiche dello stato delle acque.

Per quanto riguarda la fase di trasferimento del relitto a Genova, il battello Poseidon seguirà nelle prime 6/8 ore di navigazione il convoglio, lungo la scia, alla distanza che verrà indicata dall’Autorità Marittima, effettuando alcuni campionamenti di acqua. Una volta effettuati i campioni il Poseidon si sgancerà dal convoglio per trasportare i campioni a terra per il trasferimento al laboratorio.

Le attività di campionamento proseguiranno lungo l’intero percorso fino a Genova e saranno  condotte  da personale tecnico di ARPAT imbarcato sul mezzo attrezzato per le attività di campionamento e monitoraggio prescritte alla Costa Crociere in sede di autorizzazione al trasporto; Arpat in questo modo, oltre a prelevare i propri campioni, potrà presenziare alle attività effettuate da parte dell’università di Roma,  consulente della Costa Crociere.   Il protocollo analitico seguito da ARPAT riguarderà i parametri chimici, con le stesse specifiche prese a riferimento per la fase di refloating.