DialogAmbiente torna per parlare di moda e economia circolare

[4 Dicembre 2020]

Forse non è abbastanza noto (o forse non ci riflettiamo abbastanza) il fatto che quella della moda è tra le industrie più inquinanti al mondo. Per limitare l’impatto ambientale generato dalle attuali dinamiche produttive del settore e il riciclo dei materiali potrebbe non essere sufficiente.

Ciò che serve, allora, è ripensare il modello di produzione per andare verso l’economia circolare, un nuovo paradigma economico nel quale l’ultimo modello di T-shirt o di scarpe è pensato per essere recuperato.

Per apprfondire questi temi, nell’ultima puntata di DialogAmbiente abbiamo intervistato Andrea Tosi, direttore del programma ambassador dello IED, l’Istituto Europeo di Design, uno dei più importanti centri di ricerca europei nel campo della formazione e della ricerca, nelle discipline del design, della moda, delle arti visive e della comunicazione.

“Un esempio di progettazione sostenibile? La gonna disegnata da una studentessa giapponese, un double face tra un kimono e una gonna italiana, che utilizza in modo originale e con cura per l’estetica gli scarti della produzione di aziende seriche italiane – spiega Tosi nell’intervista. – E’ uno dei progetti della nostra piattaforma “The time is now!” che dà alcuni criteri e linee guida per progettare sostenibile.”

Guarda l’intervista.