Acqua, gli interventi di Asa per rientrare nei limiti per il cromo esavalente

Lavori a Collesalvetti, Livorno, Cecina, Montecatini Val di Cecina e Castagneto Carducci

[21 Luglio 2017]

A gennaio del 2017 è entrato in vigore il decreto legislativo che prevede dal 16 luglio 2017 un nuovo limite per il cromo esavalente nelle acque destinate al consumo umano:  si è passati da 50 microgrammi litro a 10 microgrammi litro. L’Azienda servizi ambientali (Asa) sottolinea che «In tutta Europa il limite attuale è pari a 50 microgrammi litro e al momento non risultano in esame proposte di legge atte a diminuire tale valore. L’Italia invece ha scelto una politica di maggiore severità, costringendo i gestori del servizio idrico integrato ad uno sforzo notevole in termini di investimento».

Il  17 luglio il governo ha prorogato  a fine 2018 il termine entro il quale i gestori del servizio idrico devono realizzare le opere necessarie a ottenere il valore del cromo esavalente nei limiti di legge, ma Asa, nonostante le difficoltà tecniche e finanziarie, è riuscita a modificare in tempi record il proprio programma degli investimenti per  continuare a  garantire la sicurezza dell’acqua erogata adeguandosi alle nuove severe disposizioni di legge.

In un comunicato, Asa  informa che «La presenza del cromo esavalente nelle acque potabili crea rischi differenti se causati da inquinamento o da motivi naturali. In sintesi se il cromo esavalente è di origine naturale il valore tende a rimanere costante nel tempo, viceversa se è causato da inquinamento il valore può incrementare velocemente. Questa è la situazione che si è verificata in alcune zone gestite dall’Azienda che è intervenuta in tempi record con importanti investimenti per risolvere tale criticità, nello specifico sempre di origine naturale».

Secondo l’azienda che si occupa del ciclo delle acque nell’Ato 5 Toscana Costa 33 Comuni delle Province di Livorno, Pisa e Grosseto), «Il cromo esavalente era presente con valori appena superiori al nuovo limite negli acquedotti di Colognole (comune di Collesalvetti), Valle Benedetta (comune di Livorno), Collemezzano (comune di Cecina), Querceto (comune di Montecatini Val di Cecina) e Bolgheri (comune di Castagneto Carducci)» e appena è uscito il nuovo decreto Asa si  è attivata per una ricerca del parametro in tutti gli acquedotti gestiti. «Verificate le zone critiche attraverso accurate analisi – dicono ad Asa – abbiamo  scelto in modo mirato le migliori soluzioni tecniche per abbattere il valore del cromo esavalente».

Quello che ha presentato maggiori difficoltà è stato l’intervento  sull’acquedotto di Colognole «a causa della diffusione delle sorgenti su un ampio e impervio territorio e della presenza dell’acquedotto storico», per questo Asa  «ringrazia l’amministrazione comunale di Collesalvetti e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Pisa, per aver agevolato l’iter burocratico consentendo in tempi rapidissimi l’installazione e l’avvio del complesso impianto di trattamento del cromo esavalente. L’impianto sta funzionando da diversi giorni trattando l’acqua in maniera completa tramite l’utilizzo di resine selettive in un circuito idrico chiuso, senza scarti di acqua nell’ambiente. La realizzazione di tale impianto, delle stazioni di sollevamento e dei serbatoi ha richiesto un investimento da parte di Asa di circa 400.000 euro. Sono previsti ulteriori investimenti per potenziare il complesso sistema anche al fine di ottimizzare il servizio durante i ricorrenti periodi siccitosi».

A Querceto è stata realizzata una nuova condotta di 7 Km, con un investimento di 150.000 euro. Asa spiega che «La tubazione è alimentata da un nuova stazione di sollevamento che invia l’ottima acqua dei pozzi di Ponteginori a Querceto».

A Bibbona e Collemezzano sono istati realizzati  dei primi interventi di potenziamento delle tubazioni e delle elettropompe di spinta che consentono di migliorare il flusso idrico nelle condotte, ottimizzando la miscelazione delle acque provenienti da differenti impianti di potabilizzazione.