Covid-19: cresce l’utilizzo di acqua in di casa e diminuiscono sensibilmente i consumi nel settore produttivo

Nella Città metropolitana di Milano, +8% consumi domestici, -17% quelli delle aziende

[17 Aprile 2020]

Secondo le analisi dei dati effettuate da Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, l’impatto del Covid-19 nel milanese lo si può leggere attraverso la lettura dei consumi idrici, che «registrano un incremento dell’8% sul consumo domestico, mentre, a seguito del sostanziale blocco del sistema produttivo, cala del 17% l’utilizzo nei settori dell’industria, del commercio e dell’artigianato. Segno palpabile di come il Covid-19 abbia colpito i settori produttivi che al momento sono in gran parte fermi, fatto salvo il comparto alimentare che tradizionalmente è uno dei più grandi consumatori di acqua insieme all’agricoltura».

Per gli esperti, bere acqua del rubinetto, sempre più sicura e controllata, è un’opportunità per acquisire una nuova consapevolezza improntata sulla sostenibilità, ma l’acqua è in questi giorni di reclusione forzata anche la cartina di tornasole di quanto sia cambiato lo stile di vita dei cittadini dei Comuni della Città metropolitana di Milano.  Al Gruppo CAP spiegano che «Non solo, si passa tutto il tempo in casa, ma la partenza della mattinata si sposta di un paio di ore in avanti, complici scuole chiuse e smart working: il picco di consumi, infatti, si registra alle 8,30 anziché, com’era prima del 9 marzo, alle 6,30 del mattino. In questo scenario l’acqua è diventata un elemento ancora più prezioso, se si pensa che il primo gesto per evitare il contagio da Coronavirus è proprio quello di lavarsi le mani».

Luca Lucentini, direttore reparto qualità dell’acqua e salute dell’Istituto Superiore di Sanità, ricorda che «L’emergenza si combatte attraverso la prevenzione, Mai come in questo momento l’acqua del rubinetto svolge un ruolo fondamentale di presidio igienico-sanitario per contrastare la diffusione del CoVid-19. Quella che entra nelle nostre case è un’acqua sicura e controllata, grazie al Water Safety Plan, sistema che si avvale di un approccio predittivo del rischio, indicato proprio dall’OMS, implementato per la prima volta in Italia proprio da Gruppo CAP nei comuni della Città metropolitana di Milano».

Inoltre, passare più tempo a casa evidenzia quanto sia importante salvaguardare una risorsa come l’acqua del rubinetto, sicura e garantita da controlli e prelievi continui. Come sottolineano all’Istituto Superiore di Sanità I sistemi idrici, aggiornati ai nuovi modelli di analisi di rischio (Piani di Sicurezza dell’Acqua), sono infatti progettati e validati per l’efficacia nel controllo anche dei virus. Un presupposto non scontato, se si pensa che a livello nazionale i consumi sono molto variati territorialmente e addirittura aumentati del 30%-40% in qualche caso rispetto ai valori stagionali attesi.

Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP, sottolinea che «E’ dai gesti di tutti i giorni che diventiamo cittadini in grado di prenderci cura dell’ambiente e delle nostre risorse. Bere l’acqua del rubinetto è un’opportunità per acquisire una nuova consapevolezza improntata sulla sostenibilità, sul risparmio e sull’esigenza di ridurre sensibilmente la produzione di plastica. I comuni della Città metropolitana sono stati il teatro della prima messa a punto del più rivoluzionario piano di messa in sicurezza dell’acque grazie all’utilizzo continuativo di sonde e rilevatori per garantire quotidianamente un’acqua sicura e controllata. Un servizio essenziale in questo momento di lockdown».

Invece, l’impatto della crisi economica da coronavirus è evidente nel drastico calo dei consumi nell’industria, commercio e artigianato. Al Gruppo CAP fanno notare che «La mancata produttività è alla base di quel 17% in meno di acqua potabile consumata in aziende e uffici e nel decremento dei volumi di acqua immessi negli impianti di depurazione (-20%), dati che variano ovviamente a seconda del settore industriale (oil&gas, farmaceutico, alimentare, concerie), ma che in ogni caso risultano sempre in flessione anche per il settore agroalimentare. Per rispondere in modo tempestivo ed efficace alle difficoltà economiche causate dall’emergenza in atto, Gruppo CAP ha messo in campo una serie di misure a sostegno delle imprese del territorio: dalla semplificazione delle gare di appalto all’anticipo dei pagamenti delle prestazioni già effettuate, l’obiettivo è garantire un rilancio economico tempestivo, una volta terminato il lockdown».