Dissalatore di Capoliveri: botta e risposta tra sindaco uscente e assessore regionale all’ambiente

[6 Giugno 2019]

A Capoliveri, uscita dalle elezioni comunali del 26 maggio con un clamoroso pareggio che costringerà gli elettori a ritornare alle urne il 9 giugno per scegliere tra due liste frutto della spaccatura dell’attuale maggioranza di centro-destra, continua a tenere banco – in maniera confusa e confusionaria – la polemica sul dissalatore di Lido che nessuno vuole più e del quale praticamente  nessuno, tranne il comitato anti-dissalatore (divisosi tra le due liste in lizza) e Legambiente, si era mai occupato fino a pochi mesi fa.

Dopo la smentita di un ripensamento da parte dell’Autorità Idrica della Toscana (“rivelato” dal  candidato sindaco di Capoliveri Bene Comune Andrea Gelsi)  interviene nuovamente il sindaco uscente Ruggero Barbetti (e candidato vicesindaco) che ha scritto al Direttore dell’Autorità Idrica Toscana, Alessandro Mazzei. Ecco cosa si legge nella sua lunga missiva:  
«In relazione al preavviso di diniego in oggetto mi permetto di farLe presente quanto segue.
L’articolo 158 bis del d.lgs. 152 del 2006 prevede espressamente che qualora l’approvazione di un progetto rientrante nel quadro degli interventi previsti nei piani di investimenti compresi nei piani d’ambito ottimale “costituisca variante agli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale, tale variante deve essere coordinata con il piano di protezione civile secondo quanto previsto dall’articolo 3, comma 6, della legge 24 febbraio 1992, n. 225”.
Dall’esame del verbale della Conferenza dei Servizi tenutasi il 26 luglio 2017 e dei pareri inviati dagli Enti che non vi hanno partecipato , risulta per tabulas che non è stato neanche preso in considerazione l’impatto che la variante urbanistica potrebbe avere e sul piano operativo regionale di protezione civile approvato dalla Giunta regionale con delibera 1040 del 25 novembre 2014, e sul piano comunale di protezione civile approvato con delibera del Consiglio comunale n. 21 del 7 aprile 2014.
Della necessità di coordinamento stabilite dalla legge, dunque, non è stato tenuto alcun conto, con effetti che invalidano il provvedimento conclusivo da Lei adottato. Ciò fa ritenere allo stato non integrati, pertanto, i presupposti per l’adeguamento degli strumenti urbanistici comunali richiesto con il Decreto 62/2017 di approvazione del progetto.
La circostanza, inoltre, da Lei rappresentata “che il progetto è stato sottoposto a codesta Amministrazione comunale per le finalità di cui al citato art. 158-bis e che, comunque, interessa aree non soggette ad alcuna limitazione o destinazione specifica prevista da tali Piani” non può costituire valido motivo di rigetto dell’istanza di auto tutela per due evidenti ragioni:
– non spetta a Lei, ma alla Conferenza dei Servizi verificare le necessità di coordinamento con i piani della protezione civile, non solo quello comunale da Lei citato ma anche quello regionale;
– non spetta a Lei ma alle amministrazioni interessate, che nella specie non si sono pronunciate, individuare le modalità di coordinamento eventualmente rese necessarie dall’opera.
Inoltre, proprio il carattere derogatorio della procedura in questione – legata alla dichiarata pubblica utilità – impone la tutela di aspetti inderogabili e pertanto necessariamente oggetto di adeguata istruttoria.
Il fatto da Lei asserito che quest’ultima non interessi aree assoggettate a limitazioni o a destinazione specifica è del tutto irrilevante, giacché il coordinamento non si richiede nel solo caso di interferenza con aree a destinazione limitata o specifica.
Connessa a tali profili deve peraltro rilevarsi una problematica di carattere generale legata al rapporto tra le competenze previste e disciplinate dall’art. 158 bis del decreto legislativo numero 152/2006 e dall’art. 34 della L.R.T. n. 65/2014. Entrambe le norme si astengono dall’ entrare nel merito della procedura di variante urbanistica conseguente ad una eventuale corretta approvazione del progetto, ma è ben chiaro che l’unica interpretazione possibile sia quella che si definisce un’ interpretazione “costituzionalmente orientata” ovvero conforme ai principi della nostra Carta Costituzionale che attribuiscono all’amministrazione locale la titolarità della competenza in materia di pianificazione e conseguentemente al riparo da eccezioni di incostituzionalità.
Tali competenze possono dunque essere in determinati casi derogate da interessi pubblici superiori a quelli degli stessi cittadini che l’amministrazione comunale rappresenta in ragione dell’esercizio del diritto di elettorato attivo, ma non possono essere disconosciute quantomeno sotto il profilo della necessità che il complesso di norme di natura pianificatoria che costituivano il preesistente ordinamento giuridico locale sia modificato da altre norme approvate dal Consiglio Comunale che delle prime condividano la forza formale e le competenze di cui sono esercizio. Del resto è lo stesso decreto del Direttore dell’Autorità Idrica Toscana n. 62 del 2017 a disporre l’invio degli atti all’amministrazione comunale affinché adegui i propri atti urbanistici, con ciò dimostrando la necessità di un formale passaggio interno all’amministrazione, quantomeno finalizzato ad una ricognizione della procedura che ne autorizzi gli effetti di variante una volta accertata la conformità all’intera disciplina derivante dal combinato disposto delle norme citate nonché ai contenuti delle prescrizioni fornite dal Decreto n. 4515 del 12.05.2017 emesso dalla Regione Toscana Settore Valutazione Impatto Ambientale all’esito della procedura avviata con l’istanza di esclusione di valutazione di impatto ambientale.
Ed è proprio tale verifica a rivestire un ruolo essenziale nell’ambito dei profili di censura sollevati con la Delibera del Consiglio Comunale di Capoliveri n. 30/2019. Non risultano agli atti di questa amministrazione i contenuti delle modifiche progettuali e degli approfondimenti effettuati in ragione delle suddette prescrizioni né tanto meno l’esito delle verifiche della rispondenza di tali contenuti a quanto dalla singola prescrizione disposto, valutazione di competenza – in ragione del dettato dello stesso decreto – in parte alla stessa struttura di VIA della Regione Toscana, in parte del Comune di Capoliveri per quanto riguarda le prescrizioni di natura paesaggistica.
A tale proposito emerge un ulteriore e determinante argomento alla base della richiesta di annullamento in autotutela del provvedimento, ovvero la grave contraddizione tra il decreto che si autodetermina titolo abilitativo e quanto disposto dal citato provvedimento regionale che non solo subordina l’approvazione del progetto alla verifica dell’ottemperanza alle prescrizioni ma specifica che ad essa è altresì subordinato il rilascio da parte del Comune di Capoliveri del necessario permesso a costruire.
Ci si esime in questa sede dal reiterare le eccezioni alla espletata procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale in attuazione dell’art. 6 della Direttiva Habitat per la quale questa Amministrazione si attiverà nelle forme previste dalla legge al fine di procedere ad una segnalazione propedeutica all’avvio di una eventuale procedura di infrazione.
Pertanto, per tutto quanto sopra riportato, ritengo che Lei abbia l’obbligo di attivare il procedimento di autotutela, salve e impregiudicate, ovviamente, le determinazioni che saranno assunte dalla Conferenza dei Servizi e all’esito del procedimento stesso, quando si dovrà valutare ogni elemento rilevante ai fini della tutela del pubblico interesse.
La invito, inoltre, a convocare una nuova riunione della Conferenza dei Servizi, significando che in mancanza questa Amministrazione è intenzionata a adottare ogni provvedimento e ogni iniziativa utile ad evitare che il progetto venga portato ad esecuzione senza il doveroso controllo sulla legittimità delle procedure seguite».
IL SINDACO Dott. Ruggero Barbetti

 

La cosa non è piaciuta per niente all’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni che rompe il riserbo della giunta regionale per rispondere a Barbetti; «Il sindaco di Capoliveri si accorge ora che il dissalatore non gli piace. Eppure per l’Elba è un’opera strategica, fondamentale per l’autonomia idrica dell’isola, un’opera attesa dal territorio, auspicata e di cui si parla da anni. Tutto questo è quantomeno singolare, per non dire che sbalordisce. E allora resta solo una chiave per dare un senso ad una cosa che apparentemente un senso non sembra averlo: quella dei funambolismi elettorali».

Al sindaco uscente che sulla stampa dice no all’accordo di programma sull’autonomia idrica dell’Elba definendolo inaccettabile, la Fratoni ricorda che «C’è una storia che il sindaco di Capoliveri conosce bene, fatta di collegi di vigilanza e conferenze dei servizi degli anni 2017 e 2018 in cui lui e la sua amministrazione hanno sempre dato parere favorevole al dissalatore fino all’ultima delibera di consiglio comunale, questa sì contraria, del 9 aprile scorso, non troppo casualmente, forse, ultimo consiglio utile prima del suo scioglimento, in cui all’improvviso il Comune di Capoliveri ha chiesto ad Ait di revocare il decreto. Quanto all’insufficienza di tempo concessogli per presentare le controdeduzioni, procedura che cadrebbe tra l’altro nel periodo elettorale, l’assessore concorda con il sindaco, purché si metta d’accordo con sé stesso perché a far scattare questo iter è stata proprio la sua richiesta di revoca del decreto ad Ait, che impone tempi precisi e prescinde dalle campagne elettorali. Va inoltre chiarito, che la Regione Toscana al Comune di Capoliveri non ha chiesto di firmare alcun accordo di programma, come contesta il primo cittadino nella sua lettera, ma più semplicemente di inviare valutazioni e osservazioni che non sono atti straordinari e che sono stati richiesti a tutti i Comuni. Va da sé che le opere richieste dal sindaco Barbetti, tra cui la manutenzione della condotta sottomarina e eventuali altre opere per rafforzare l’approvvigionamento idrico dell’isola, la Regione Toscana insieme ad Ait le hanno ben presenti tanto che o sono già in costruzione o comunque verranno valutate insieme al territorio».

Ma il clima elettorale di Capoliveri è infuocato (e alcuni come Legambiente dicono che il dissalatore è un paravento che nasconde la vera ragione del contendere: il cemento) e Barbetti non molla nemmeno a un passo dalle elezioni e risponde così all’assessore regionale: «Soccorso Rosso. Mi sembra chiaro che l’Assessore regionale all’ambiente sia preoccupata di una eventuale vittoria della Lista Capoliveri Bene Comune con Andrea Gelsi candidato a Sindaco. Dell’altra lista, sedicente contraria al dissalatore, non dice nulla. Chissà perché non si riferisce anche a loro? Riguardo alla conferenza dei servizi del 2017, il comune ha formulato osservazioni stringenti al progetto non ancora recepite da AIT. Però per correttezza l’assessore avrebbe dovuto anche spiegare come si forma la determinazione conclusiva di una Conferenza dei servizi. Lo spiego io: “per adottare la determinazione conclusiva della conferenza di servizi simultanea, il responsabile del procedimento tiene conto delle posizioni prevalenti espresse dai rappresentanti unici delle amministrazioni statali, regionali e degli enti locali coinvolti. Non è, dunque, prevista una votazione nella quale si possano definire maggioranze e minoranze”. POSIZIONI PREVALENTI…… Un’ultima cosa: l’assessore scrive nella lettera che “L’assenza di riscontro entro il termine di 15 giorni, sarà considerata come condivisione del testo dell’Accordo” che deve “essere sottoscritto dai rappresentanti dei Comuni elbani”. Che l’assessore si metta d’accordo con se stessa (e anche con la sua coscienza, verrebbe da dire…)».

SE è vero che in campagna elettorale ormai vale tutto come in amore, è abbastanza improbabile che l’intervento della Fratoni pro-dissalatore punti a far vinvcere la Lista Civica Competenze e Valori per Capoliveri che ha il no al dissalatore scritto nel simbolo  Montagna Sindaco e per la quale il capolista ha annunciato oggi che, se verrà eletto sindaco, assumerà anche la delega “Politiche del Dissalatore in collaborazione con qualsiasi rappresentante del comitato del “No al Dissalatore”. Anche il “soccorso rosso” a una lista civica dominata da candidati di destra –  e provenienti dall’amministrazione uscente che vede come Sindaco Barbetti –  è molto improbabile, A meno che per l’assessore regionale del PD il rosso non sia così stinto o che gli elettori capoliveresi siano daltonici. Il che, visto quel che è successo e sta succedendo a Capoliveri, potrebbe essere anche vero.