A che punto è Life Rewat, il progetto europeo per salvare la Val di Cornia dalla siccità

Vallesi: «Nuovi strumenti e nuovi metodi di gestione della risorsa idrica per garantire al territorio il fabbisogno idrico nel medio lungo periodo»

[31 Luglio 2017]

Dal mix di un utilizzo intensivo dell’acqua sul territorio (soprattutto da parte dei comparti irriguo e civile), del prelievo della risorsa idrica dirottata da una condotta sottomarina verso l’Elba e – come se non bastasse – dalla siccità che cronicamente si ripresenta, nasce il contesto di grave criticità che affligge il basso corso del fiume Cornia: manca l’acqua, e l’intero territorio ne soffre. Per questo è stato ufficialmente presentato lo scorso anno il progetto Life Rewat – finanziato dalla Commissione Ue con circa 1,3 milioni di euro –, che ha come obiettivo finale quello di realizzare 5 interventi dimostrativi che possano poi essere replicati per andare a risolvere le criticità legate all’acqua in Val di Cornia.

Il Consorzio 5 Toscana Costa – capofila del progetto, al quale lavora insieme ai partner Asa Spa, Scuola Sant’Anna di Pisa e Regione Toscana – ha fatto oggi il punto della situazione.

Il progetto, ricordano dal Consorzio, sta impegnando gli attori in gioco in una serie di interventi dimostrativi volti allo studio della progettazione e della creazione di misure naturali di “stoccaggio” della risorsa idrica attraverso: un aumento dell’infiltrazione (ricarica della falda); il recupero e riutilizzo delle acque depurate; la riduzione delle perdite dell’acquedotto; la diminuzione dei fabbisogni di acqua per gli usi agricoli, attraverso l’applicazione di tecnologie innovative (subirrigazione) ad alta efficienza.

Tutti interventi utili per affrontare i periodi di siccità o comunque scarsità della risorsa, che nel nostro territorio non sono così rare, spiegano dal Consorzio. Dopo la realizzazione dell’impianto di subirrigazione su una coltivazione di carciofo di 4ha che sta dando «risultati interessanti», il Consorzio 5 Toscana Costa ha avviato i lavori di riqualificazione morfologica di un tratto disperdente del Fiume Cornia, in Località Forni a Suvereto. Il Fiume Cornia, infatti, presenta in quel tratto una condizione morfologica di forte incisione dell’alveo dovuta ad una prolungata attività estrattiva di inerti in alveo avvenuta nel secondo dopoguerra, portando all’impoverimento dell’habitat fluviale, alla riduzione della capacità di ricarica degli acquiferi e infine all’aumento della pericolosità idraulica a valle.

Per l’avanzamento del progetto Life Rewat il Consorzio ha dunque proceduto al noleggio di due macchine operatrici – un escavatore ed una ruspa con lama Bulldozer – adeguate all’esecuzione dei lavori di spostamento e di rimodellamento dei sedimenti e della ghiaia presente in alveo (sbancamento), l’allargamento dello stesso letto del fiume e il rinascimento dei sedimenti in alveo provenienti dalle operazioni di sbancamento.

«Gli interventi che il Consorzio realizzerà a Suvereto (allargamento dell’alveo e mobilizzazione dei sedimenti) consentiranno di produrre un incremento della capacità disperdente del fiume Cornia nel tratto interessato dall’intervento, ma successivamente, nel medio periodo, consentirà una migliore equilibrio della dinamica dei sedimenti – spiega il presidente Giancarlo Vallesi – questo intervento, insieme agli altri previsti dal Progetto Life Rewat, consentirà di fare un salto in avanti al nostro Consorzio, che tra i propri obiettivi si pone non soltanto la manutenzione quotidiana dei corsi d’acqua, ma anche lo studio e la valutazione di nuovi strumenti e nuovi metodi di gestione della risorsa idrica per garantire al territorio il fabbisogno idrico nel medio lungo periodo, anche in presenza di situazioni meteorologiche avverse e siccità, come quella che stiamo vivendo da qualche mese a questa parte».