Ancora siccità in Toscana, senza piogge significative rischio razionamenti in 54 sistemi acquedottistici

Ieri la Giunta regionale ha approvato richiesta di riconoscimento di "eccezionale avversità atmosferica"

[6 Dicembre 2017]

È da almeno due secoli che in Italia non piove così poco come in questo 2017, ha spiegato ieri il Cnr, e la Toscana di certo non è un’eccezione. Anzi, quest’estate proprio nell’Italia centrale la siccità ha prosciugato i suoli come «in nessun altro luogo d’Europa», e ancora oggi l’emergenza non può dirsi conclusa.

Ieri la Giunta regionale ha approvato richiesta di riconoscimento di “eccezionale avversità atmosferica” a seguito della grave siccità legata alla mancanza di precipitazioni e alle temperature elevate riscontrate nel periodo giugno-ottobre 2017, richiesta che adesso verrà inoltrata al ministero delle Politiche agricole per l’attivazione, prevista dalla legge, del Fondo nazionale di solidarietà per le aziende che abbiano subito danni almeno pari ad un 30% della produzione lorda vendibile. «La siccità – spiega al proposito l’assessore regionale all’Agricoltura Remaschi – ha causato notevoli danni agli agricoltori toscani che, in quasi tutte le province, hanno registrato un forte calo delle produzioni sia vegetali che zootecniche e, in particolare, nel settore dell’apicoltura. In Toscana, sulla base delle segnalazioni delle aziende agricole, i danni hanno superato quasi ovunque il limite del 30%».

Come sottolineano infatti dalla Coldiretti, la conta dei danni di questo 2017 che volge al termine è particolarmente pesante per il comparto agricolo. Si stimano oltre 200 milioni di perdite che interessano tutti i settori: la produzione di cereali è crollata del 40% (-70% per il mais); foraggi, ortaggi, pomodoro da industria e frutta segnano perdite intorno al 50%, come anche l’apicoltura; non stanno meglio vite ed olivo con danni dal 20 al 40% e pure l’allevamento sia bovino che ovino segna un -10%. La grande sete si è portata via infine anche fiori e piante in vaso, per un -20%.

La siccità ha colpito tutta la Regione e in modo particolare la fascia costiera dove non è piovuto per oltre tre mesi con i livelli di falda inferiori al livello della fascia di riferimento.  Anche il livello termico ha registrato uno scarto relativo di +1,1 °C rispetto alla temperatura media nel confronto con il periodo climatico precedente e tale surplus termico registrato è stato in prevalenza determinato dal maggior aumento delle temperature massime, passate dai 21,9 °C ai 22,9 °C.

Il deficit di pioggia dell’estate 2017, rispetto ai valori del precedente trentennio medio analizzato sulla quasi totalità del territorio regionale è dell’ordine del 50%, corrispondenti a 50-60 mm di pioggia in meno. Un deficit che ancora si pesantemente sentire, e non solo nel settore agricolo.

In Toscana esistono circa 900 sistemi acquedottistici, e all’inizio dell’estate circa 1/3 (287) sono stati ritenuti critici a vario livello e quindi meritevoli di monitoraggio. Come stanno adesso? «È  evidente – dichiarano al proposito dalla Regione –l’effetto della crisi idrica legata alle bassissime precipitazioni estive ed, al contempo, al prolungato susseguirsi di giornate con temperature estreme che hanno comportato un aumento di domanda di risorsa anche in presenza di ordinanze di limitazione dei consumi. Tale criticità, in particolare a livello di precipitazioni, è confermata anche per i mesi autunnali».

Tanto che il riempimento dei serbatoi con autobotte è ancora in atto su 43 sistemi (erano 76 all’inizio di novembre). Per ora razionamenti nella fornitura idrica risultano in atto solo nel Comune di Fivizzano «ma in generale la previsione, anche in assenza di precipitazioni significative, è che i razionamenti potrebbero coinvolgere fino a 54 sistemi idrici in tutta la regione». Un ulteriore peggioramento rispetto ai 52 stimati appena un mese fa.