Avanti piano per l’agricoltura toscana: il report sull’annata 2015

Cia: le aziende agricole sono 40.442 . In aumento quelle condotte da imprenditori stranieri, calano giovani e donne

[9 Dicembre 2015]

Dopo le emergenze climatiche che hanno colpito gran parte della Toscana (nubifragi, alluvioni, dissesti idrogeologici), e problemi fitopatologici che hanno assunto le dimensioni di flagelli (è il caso della mosca delle olive, o del cinipide del castagno), per l’agricoltura Toscana possiamo oggi « parlare di ripresa, almeno dal punto di vista produttivo – commenta Luca Brunelli, presidente Cia Toscana – Sono tornate alcune produzioni e, complessivamente, abbiamo avuto un’annata con il segno positivo sia in termini di qualità che per la quantità. Anche sui mercati c’è la tendenza al riconoscimento della qualità delle produzioni toscane e del loro valore. Segnali positivi che si evidenziano anche dal punto di vista del reddito, e che vanno in parte a compensare ciò che si è perso negli ultimi anni».

Leggendo il Report 2015 Annata Agraria in Toscana, reso noto oggi dalla Cia regionale, è infatti importante analizzare questa nuova crescita per il settore tenendo ben presente il punto di partenza – ossia l’atterraggio dopo un crollo economico e produttivo sensibile. Le imprese agricole in Toscana sono oggi 40.442, comunque 231 in meno rispetto alla stessa data del 2014 (-0,6 per cento); anche l’agroalimentare regionale ha avuto, nei primi sei mesi del 2015, un fatturato dalle esportazioni di 171 milioni di euro (in calo dello 0,6 rispetto al 2014, quando il calo sul 2013 è stato del 6,6) a fronte di importazioni per 246 milioni di euro (in aumento del 2,1 per cento).

Un incremento netto è invece quello registrato nell’ambito della trasformazione e distribuzione di prodotti alimentari e bevande, che nel primo semestre mette a segno un +18,5 per cento con un fatturato di 1 miliardo di euro, a fronte di un import in crescita del 17,7 per 903 milioni di euro complessivi. A crescere sono anche gli imprenditori agricoli stranieri, in aumento del 5,9 per cento, mentre a calare sono le imprese a conduzione femminile (il 31,8 per cento del settore, – 0,8%) e quelle che fanno capo a giovani imprenditori (che detengono il 5,8 per cento delle imprese agricole toscane, – 4,1%). Un chiaro segnale di come l’agricoltura – commentano dalla Cia – non sia un ancora un settore per giovani.

Nonostante tutto, i primi mesi del 2015 hanno comunque segnato una lieve ripresa economica in Toscana, segnalata dall’aumento degli ordinativi, del fatturato e da un’attesa positiva per il futuro da parte degli operatori. Un nucleo consistente di imprese, come ci segnala il Rapporto di Novembre della Banca d’Italia, è solidamente agganciato alla ripresa della domanda e ha in cantiere investimenti e nuove assunzioni, risentendo sempre meno dei vincoli finanziari. In tutto questo, l’agricoltura riveste un ruolo vitale.

«L’agricoltura si conferma sempre più come pilastro dell’economia toscana; è necessario sostenere il settore con politiche idonee e gli strumenti opportuni a disposizione, alleggerire il peso della burocrazia che resta uno dei principali problemi e favorire sempre di più la competitività dei prodotti toscani sui mercati interni e su quelli internazionali. Senza dimenticare la piaga degli ungulati e predatori, che va definitivamente risolta. I dati sull’economia regionale – conclude Brunelli – dimostrano che con più agricoltura, cresce l’economia toscana. Non dimentichiamolo».