Cannabis legale, al Pd non piace la California (e la Toscana) e vota no insieme alla Lega Nord

Farina (SI): «Il mondo sta correndo, il Parlamento italiano ostaggio di fallimentari ideologie».

[21 Novembre 2016]

Anche se il presidente (PD) della Regione Toscana ha già depenalizzato e autorizzato l’uso terapeutico della cannabis e si è detto favorevole alla legalizzazione, anche se i referendum sulla cannabis negli Stati Uniti d’America sono stati una delle poche vittorie dei democratici alla ultime elezioni che hanno visto Donald Trump conquistare la Casa Bianca…  ieri sera, durante il voto degli emendamenti alla manovra in commissione Bilancio alla Camera, la maggioranza renziana del Partito Democratico e la Lega Nord hanno costituito un’inedita alleanza per bloccare la proposta, avanzata da Sinistra italiana, di legalizzare la cannabis e destinare le entrate aggiuntive alla ricostruzione post-terremoto. L’emendamento è stato invece sostenuto da Movimento 5 Stelle, da Luca Pastorino di Possibile (la formazione di Pippo Civati), e dalla Sinistra Pd, rappresentata in commissione da Susanna Cenni.

Ora, si dirà che un emendamento (su un migliaio) alla legge di bilancio – anche se destinava gli introiti ai terremotati –  non è la cosa più opportuna per risolvere il problema, visto anche che in  parlamento c’è  una legge ferma (per colpa del pezzo di centro-destra della maggioranza) che non riesce ad andare avanti… m è anche vero che il PD non ha colto l’occasione per andare avanti e che si è alleato con la destra salviniana,  intanto però accusa la sinistra che voterà No al referendum del 4 dicembre di aver fatto un’alleanza innaturale con Salvini… Probabilmente Bernie Sanders non lo capirebbe e forse nemmeno Hillary Clinton.

Il deputato di Sinistra Italiana Daniele Farina ha detto che «E’ un pessimo segnale quello dato dalla Commissione Bilancio al Paese. Meglio lasciare i soldi alle mafie piuttosto che destinarli ai terremotati. Fino a 5 miliardi di euro già dall’anno prossimo. Una cosa ormai incomprensibile per gran parte degli italiani. Si dirà, prosegue Farina, che la discussione sul bilancio non è la sede giusta. Tuttavia, fino ad oggi, nelle “sedi giuste” si è lavorato per tenere la palla in tribuna. Mi auguro che in futuro si cambi passo. Anche perché, come dimostrano i recenti referendum Usa, sul tema il mondo sta correndo mentre il Parlamento italiano rimane visibilmente ostaggio di fallimentari ideologie».