Con Prima 68 mln di euro (e 16,5 all’Italia) per innovare l’agroalimentare mediterraneo

Riccaboni: «L'innovazione sostenibile nel settore dell’agroalimentare può offrire un contributo rilevante alla ripresa economica e alla resilienza sociale ed ambientale del nostro Paese e del Mediterraneo»

[15 Febbraio 2021]

Il programma Prima (acronimo di Partnership for research and innovation in the mediterranean area) è giunto al suo quarto anno di attuazione, ha un budget di 500 milioni su 7 anni ed è promosso congiuntamente dalla Commissione Ue insieme a 19 Paesi dell’area mediterranea: il suo scopo è quello di sviluppare soluzioni innovative e sostenibili nel settore dell’agrifood, e per farlo nell’ultimo anno ha assegnato bandi di ricerca per 68 milioni di euro.

Complessivamente, anche nel 2020 l’Italia si è distinta per la qualità della ricerca e i risultati raggiunti:  16 progetti sono coordinati da un ente del nostro Paese e 35 vedono la partecipazione italiana, con 84 unità di ricerca coinvolte. Di 64 milioni di euro complessivi finanziati da Prima nel 2020,16.5 milioni andranno a beneficio di ricercatori e innovatori del nostro Paese.

«Vorrei sottolineare il successo dei ricercatori italiani in bandi internazionali particolarmente competitivi in un settore strategico come l’agroalimentare – dichiara Angelo Riccaboni, presidente della Fondazione Prima – Le progettualità selezionate potranno fornire soluzioni concrete a supporto delle sfide della sostenibilità sulle quali Prima è fortemente impegnata, in linea con l’European green deal. L’innovazione sostenibile nel settore dell’agroalimentare può offrire un contributo rilevante alla ripresa economica e alla resilienza sociale ed ambientale del nostro Paese e del Mediterraneo».

Per quanto riguarda invece i bandi Prima 2021, il 17 febbraio alle ore 15 si terrà un info-day durante il quale saranno illustrate le tematiche oggetto di finanziamento nell’anno in corso: http://www.primaitaly.it/prima-info-day-2021/.