Dalla Regione Toscana 1 milione di euro per valorizzare i prodotti a km zero nelle mense scolastiche

Soddisfazione delle aziende pubbliche locali: «Progetti pilota per l’inserimento dei prodotti toscani di qualità nelle mense come strumento per un’educazione dei bambini alla conoscenza del cibo e della sua importanza culturale ed ambientale»

[4 Dicembre 2019]

Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato all’unanimità una nuova legge per incentivare il consumo di prodotti a km zero nelle mense scolastiche: più nel dettaglio si prevede lo stanziamento di 1 milione di euro nel biennio 2020- 2021 per promuovere il consumo di prodotti agricoli toscani, della pesca e dell’acquacoltura, nei servizi di refezione scolastica in nidi, scuole d’infanzia, primarie e secondarie di I e II grado.

«Si apre un percorso positivo – afferma l’assessore all’Agricoltura, Marco Remaschi – che può dare maggiore stabilità al sistema dell’agricoltura toscana attraverso la valorizzazione dei prodotti certificati e trasformati all’interno del territorio regionale. In questo senso, l’assessore ha rivolto un invito alle amministrazioni comunali, affinché i prossimi bandi per l’affidamento del servizio mensa siano pensati nella logica suggerita dalla legge».

Come dettagliano dal Consiglio regionale il testo votato prevede il finanziamento da parte della Giunta di ‘progetti pilota’ che prevedano l’utilizzo, nella preparazione dei pasti, di almeno il 50 per cento di prodotti a chilometro zero, certificati e non certificati, e almeno un’iniziativa di informazione e sensibilizzazione per chi fruisce della refezione scolastica. Anselmi ribadisce la definizione di ‘filiera corta’, intesa come quel tipo di catena tra produzione e consumatore finale che deve essere composta al massimo di un soggetto distributore.

«Siamo molto soddisfatti per l’approvazione in Consiglio Regionale della legge sui prodotti a chilometro zero e di filiera corta nella ristorazione scolastica – commentano Alfredo De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana, e Filippo Fossati, amministratore unico di Qualità e Servizi – Abbiamo seguito tutto l’iter della legge e proposto suggerimenti ed emendamenti generalmente accettati, chiedendo che si desse valore al rapporto diretto con i produttori agricoli locali, e la filiera corta è stata inserita addirittura nel titolo della legge. Siamo convinti che i progetti pilota per l’inserimento dei prodotti toscani di qualità nelle mense come strumento per un’educazione dei bambini alla conoscenza del cibo e della sua importanza culturale ed ambientale potranno essere di aiuto al consolidamento di politiche orientate alla qualità dei pasti e al rafforzamento e all’estensione delle buone produzioni agricole dei nostri territori. Le aziende pubbliche che aderiscono a Confservizi Cispel Toscana hanno avviato da anni una politica che si fonda su questi asset. Siamo dunque pronti a partecipare ai bandi che la Giunta regionale predisporrà per finanziare i progetti e interessati allo sviluppo del dibattito sulla qualità della ristorazione scolastica, che ha visto pochi giorni fa il Sindaco di Firenze ipotizzare a questo scopo il ritorno in house del servizio della ristorazione scolastica nel Comune di Firenze».