Fao, prezzi alimentari ancora in discesa

Costo mondiale delle importazioni alimentari al minimo storico degli ultimi 5 anni

[7 Maggio 2015]

I prezzi internazionali delle materie prime agricole hanno continuato a scendere nel mese di aprile, e l’abbondanza delle scorte andrà a compensare ogni spinta al rialzo derivante dalla leggera diminuzione dei raccolti mondiali prevista per quest’anno.

La produzione mondiale di cereali diminuirà probabilmente dell’1,5% rispetto alla produzione record dell’anno precedente, principalmente a causa della riduzione dei terreni seminati a mais, ma l’impatto verrà ammortizzato dai livelli “incredibilmente alti” delle attuali scorte, secondo le ultime stime del rapporto semestrale della FAO Food Outlook pubblicato oggi.

La prima stima della FAO per la produzione globale di cereali nel 2015, assumendo condizioni metereologhe regolari per il resto della stagione, è di 2.509 miliardi di tonnellate, leggermente sotto il livello record dell’anno scorso, ma quasi il 5% in più rispetto alla media degli scorsi cinque anni. Il modesto calo della produzione porterà ad una riduzione delle scorte correnti di circa il 3% nella prossima stagione (2015/16), con un calo più rapido per i cereali secondari e per il riso e meno per il grano.
«Il costo mondiale delle importazioni alimentari nel 2015 è previsto raggiungere il livello minimo degli ultimi 5 anni», afferma il rapporto, principalmente a causa del declino dei prezzi internazionali, dei bassi costi di trasporto e dell’apprezzamento del dollaro americano. I volumi delle importazioni delle varie componenti alimentari del conto sono cambiati poco o addirittura cresciuti.  Anche i paesi a basso reddito, inoltre, dovrebbero trarre beneficio dal calo del costo delle importazioni.

L’Indice FAO dei Prezzi Alimentari è diminuito dell’1,2% ad aprile rispetto a marzo, raggiungendo 171 punti, il suo livello più basso da giugno 2010 e il 19,2% in meno rispetto a un anno fa. I prezzi dei prodotti lattiero-caseari hanno visto il calo maggiore, ma anche i prezzi dello zucchero, dei cereali e degli oli vegetali sono diminuiti. Al contrario, i prezzi della carne sono aumentati ad aprile, per la prima volta da agosto 2014.

L’Indice dei Prezzi Alimentari è un indice ponderato su base commerciale che misura i prezzi delle cinque principali materie prime alimentari sui mercati internazionali e comprende sotto-indici per i prezzi dei cereali, della carne, dei prodotti lattiero-caseari, degli oli vegetali e dello zucchero.

I prezzi alimentari mondiali continueranno presumibilmente a subire pressioni al ribasso per via delle abbondanti scorte e del dollaro americano in rialzo, secondo il Food Outlook, che ha sottolineato come «i movimenti valutari e gli sviluppi macroeconomici potrebbero avere importanti implicazioni per i mercati ancora nel 2015-16».

Diversi anni di robusti raccolti e accumulo di scorte hanno portato ad una situazione di surplus per molti dei principali generi alimentari di base. Di conseguenza, l’atteso calo della produzione di cereali non è previsto avere un impatto sulla disponibilità di cibo per il consumo.

La produzione di prodotti lattiero-caseari è prevista continuare a crescere stabilmente di circa il 2% nel 2015, con il calo dei prezzi mondiali che andrà a favorire le importazioni in Africa. L’abolizione del sistema delle quote latte nell’Unione Europea dovrebbe sostenere la produzione, ed è stato uno dei principali fattori del calo del 6,7% mensile nell’indice dei prezzi lattiero-caseari.

La produzione di zucchero è prevista crescere moderatamente – trainata da India, Unione Europea e Australia – ma ancora sopra il livello della domanda per la quinta stagione consecutiva. Il raccolto record di semi di soia porterà un aumento del 5.7% nella produzione totale di olio di semi nella stagione 2014-2015. Questo, assieme al calo dei prezzi legato alla minore domanda proveniente dal settore dei bio-combustibili ed alla crescita delle scorte, potrebbe portare ad una riduzione della produzione nella stagione futura, secondo la FAO.

La produzione mondiale di carne bovina è prevista crescere di un modesto 0,2% il prossimo anno, mentre quella della carne in generale crescerà dell’ 1,3%.  Il pesce sta diventando sempre più popolare nelle diete in tutto il mondo, favorito dal rapido sviluppo del settore dell’acquacoltura, che è previsto crescere del 5% nel corso del prossimo anno. Anche la pesca da cattura è prevista riprendersi dopo la caduta dell’anno precedente, dovuta principalmente agli effetti del fenomeno climatico di El Nino. Tale ripresa stimolerà anche un aumento dell’utilizzo dei pesci da cattura come mangime per l’acquacoltura.

Il Food Outlook comprende anche una sezione particolare riguardante la volatilità dei prezzi, che evidenzia il bisogno di esaminare se la volatilità sia tornata o meno alla normalità.

di Fao