Finalmente pubblicato (con mesi di ritardo) il Piano di azione sull’uso dei pesticidi

Cambia la Terra: manca di coraggio. Dare maggiore priorità a biologico e tutela di salute e natura

[1 Agosto 2019]

Le onorevoli Benedetti, Cenni, Cunial, Fornaro e Muroni avevano presentato interrogazioni parlamentari nelle quali chiedevano notizie del Piano nazionale di azione sull’utilizzo sostenibile dei pesticidi in agricoltura (Pan). «Un Piano che – spiega Rossella Muroni di Liberi e e Uguali – il ministero dell’Agricoltura avrebbe dovuto rendere noto da tempo. Lo scorso febbraio è infatti scaduto il vecchio Pan, il nuovo Piano sarebbe dovuto essere sottoposto a consultazione pubblica da tempo ma, sebbene i Ministeri dell’Ambiente e della Salute si siano già espressi favorevolmente al testo proposto dal Comitato tecnico-scientifico, il documento era bloccato. Non se ne avevano notizie, ma si tratta di un Piano dirimente perché inquadra a livello normativo una strategia che il Paese deve adottare per uscire dall’utilizzo della chimica in agricoltura e accompagnare il settore verso la pratica della sostenibilità».

Alle interrogazioni ha risposto ieri nel Question Time alla Camera la sottosegretario del ministero delle politiche agricole e forestali Alessandra Pesce che ha annunciato che il Pan è sto finalmente reso pubblico.

Uno sblocco dell’iter rivendicato con forza dal cartello delle associazioni che sostengono la campagna “Cambia la Terra – No ai pesticidi, sì al biologico” (FederBio, Legambiente, Lipu, Medici per l’Ambiente e WWF) che dicono che questo è avvenuto «Soprattutto grazie al lavoro delle associazioni del biologico e ambientaliste e all’impegno di alcuni parlamentari che hanno chiesto con insistenza che questo strumento essenziale per le scelte agricole e ambientali venisse aperto alla consultazione pubblica. Esamineremo con attenzione il testo licenziato dai ministeri delle Politiche agricole, della Salute e dell’Ambiente. A una prima lettura traspaiono solo alcuni elementi in linea con le proposte che le Associazioni hanno da tempo avanzato. In primo luogo, la determinazione di un obiettivo quantitativo per il biologico coerente con lo sviluppo dell’agricoltura senza pesticidi, oltre all’individuazione di distanze di sicurezza dai campi in cui si effettuano trattamenti dalle abitazioni e dagli spazi pubblici, distanze di sicurezza che però non sono previste dalle coltivazioni biologiche per evitare la contaminazione accidentale».

Secondo le associazioni di Cambia la Terra, quello presentato dal governo «Nel complesso sembra un Piano con una impostazione generale che manca ancora di coraggio ed ambizione, inadeguato per imboccare la strada dell’agroecologia come uno degli assi dello sviluppo dell’agricoltura del Paese. Ad una prima lettura non sembra che la salute dei cittadini e dell’ambiente vengano adeguatamente tutelate con le regole non cogenti presenti nel nuovo PAN, ad esempio con l’assenza di impegni certi e vincolanti per l’eliminazione dei pesticidi ad alto impatto sanitario, con l’esclusività dei metodi biologici nella gestione del verde urbano, con l’eliminazione dei pesticidi nelle aree naturali protette e siti Natura 2000 o nella determinazione di vere e proprie aree di sicurezza in vicinanza dei corsi d’acqua».

Cambia la Terra conclude promettendo che «Quello che faremo è approfondire le circa 100 pagine del Pan, per proporre entro la scadenza del 15 ottobre delle modifiche sostanziali con emendamenti al testo per rendere il nuovo PAN Pesticidi più coerente e coraggioso, con delle misure che siano più in linea con scelte che a parole tutti dicono di voler fare, in favore della crescita della produzione biologica nazionale e della conservazione della natura, in linea con le decisioni che la maggioranza dei cittadini attendono in favore della tutela della loro salute e dell’ambiente».