Istat, è la Toscana la regina italiana degli agriturismi

Cresce una «nuova ‘mentalità’ imprenditoriale, sensibile alla domanda di servizi e attenta alla tutela ambientale e paesaggistica»

[18 Novembre 2019]

Il mondo degli agriturismi italiani è in forte crescita, simbolo di un turismo lento che punta alla sostenibilità: il report appena pubblicato dall’Istat nel merito mostra che nel 2018 le aziende agrituristiche autorizzate a operare nel nostro Paese sono 23.615 (+0,9% sul 2017), con aumenti nel numero di Comuni che le ospitano (+2,9%), nelle presenze (+5,6%) e negli arrivi (+5,9%).

Dati che vedono la Toscana saldamente in vetta alle classifiche nazionali: come sottolinea l’Istat «10.934 aziende (il 46% del totale) si trovano in Toscana (20%), nella Provincia autonoma di Bolzano (13%), in Lombardia (7%) e Veneto (6%)».

«L’agricoltura – argomenta l’Istituto nazionale di statistica – è al centro di importanti cambiamenti che stanno modificando il tessuto socio-economico delle aree rurali. Uno dei motori di tale cambiamento è rappresentato dal settore agrituristico che innesta sulle tradizionali forme di conduzione economica una nuova ‘mentalità’ imprenditoriale, sensibile alla domanda di servizi e attenta alla tutela ambientale e paesaggistica».

In quest’ottica la tipologia di servizi agrituristici offerti si sta diversificando sempre di più. Le aziende con servizio di alloggio, ad esempio, per oltre il 40% sono localizzate nel centro Italia grazie alla Toscana che da sola assorbe quasi il 23% del totale, ma nella Regione gli agriturismi si distinguono per abbinare all’alloggio anche la ristorazione; in crescita anche le altre attività agrituristiche come fattorie didattiche, equitazione, escursionismo, osservazioni naturalistiche, trekking, mountain bike e altri sport.

Tendenze con importanti riflessi anche dal punto di vista economico, dato che a livello nazionale l’Istat rileva come «tra il 2007 e il 2018 il valore corrente della produzione agrituristica sale da 1,08 a 1,39 miliardi di euro (+29%). Nonostante le flessioni registrate nel 2009 e 2012 in una fase segnata da una forte crisi economico-finanziaria, l’andamento della produzione mostra un trend positivo che riprende la sua crescita a partire dal 2013».