Soyalism, oggi l’80% della soia viene impiegata come mangime negli allevamenti intensivi

Il documentario di Stefano Liberti ed Enrico Parenti sarà presentato a Firenze il prossimo 3 aprile

[22 Marzo 2019]

Un viaggio attraverso quattro continenti lungo la filiera della carne di maiale e della soia, il nuovo oro verde: è “Soyalism”, il documentario di Stefano Liberti ed Enrico Parenti. Dalla Cina al Brasile attraverso gli Stati Uniti e il Mozambico, il documentario, realizzato nel corso di diversi anni, segue la filiera industriale della carne suina e mostra come  l’80% della soia oggi viene impiegata come mangime negli allevamenti intensivi. Una vera e propria inchiesta che racconta come, in un mondo sempre più sovrappopolato e in preda ai cambiamenti climatici, il controllo della produzione dei beni alimentari è diventato un enorme business per una manciata di poche gigantesche aziende. Tra queste i colossi Bunge, Monsanto, ADM, Cargill e Louis Dreyfus.

Seguendo la filiera della carne di maiale, il documentario descrive infatti l’enorme movimento di concentrazione di potere nelle mani di queste ditte, che sta mettendo fuori mercato centinaia di migliaia di piccoli produttori e trasformando in modo permanente paesaggi interi. A partire dai mega-allevamenti intensivi in Cina fino alla foresta amazzonica minacciata dalle coltivazioni di soia sviluppate per nutrire animali confinati in capannoni dall’altra parte del mondo, questo processo sta pregiudicando gli equilibri sociali e ambientali del pianeta.

Prodotto dal regista italo-americano Enrico Parenti e  dallo scrittore e giornalista Stefano Liberti, autore tra le altre cose anche dell’inchiesta “I signori del cibo”, il film mette al centro dell’inchiesta la situazione della produzione agroalimentare odierna, il tutto, a discapito dei piccoli produttori che vengono tagliati fuori dalla produzione, ma anche a danno del nostro pianeta, sempre più depauperato e sfruttato da un tipo di agricoltura così intensiva e incontrollata.

“Soyalism”, in tour in tutta Italia, sarà presentato a Firenze il prossimo 3 aprile (Cinema Odeon, ore 2030) alla presenza dei due registi. La proiezione sarà preceduta da un incontro “Cibo merce e maiali globalizzati, Chi ci salverà?”.  Un dialogo sulle filiere corte, il cibo sano e le alternative alla produzione industrializzata  che sta distruggendo interi ecosistemi e gettando sul lastrico milioni di piccoli produttori in tutto il pianeta.

Con Giorgio Menchini, presidente Cospe, che porterà le esperienze dell’organizzazione non governativa impegnata nella transizione agroecologica in Italia e all’estero e Fabio Picchi, chef e scrittore, rappresentante di una filosofia del cibo bio e a km zero. Modera l’incontro la giornalista Raffaella Galamini.

Stefano Liberti è un giornalista e regista italiano. Ha diretto il documentario L’inferno dei bimbi stregoni, vincitore del premio L’Anello Debole nel 2010. Ha scritto I signori del cibo. Viaggio nell’industria alimentare che sta distruggendo il pianeta (Minimum fax 2016). Enrico Parenti è un regista e direttore della fotografia italoamericano. Dal 2004 realizza video e collabora con numerose televisioni italiane e straniere. Con Stefano Liberti ha realizzato il documentario Container 158 (2013).

di Cospe per greenreport.it